Carta identità elettronica: la saga

Non che da queste parti se ne senta la mancanza, ma la saga della carta d’identità elettronica italiana è un discreto esempio di come si possa intendere il concetto di “governo del fare” in questi lunghi di anni del regno di cartapesta.

8 Febbraio 2002: il Presidente del Consiglio promette 30 milioni di carte d’identità elettroniche. (video)

Nel 2005 Lucio Stanca impone: e’ fissata la data, comunque non successiva al 31 dicembre 2007, a decorrere dalla quale non e’ piu’ consentito l’accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni, con strumenti diversi dalla carta d’identita’ elettronica e dalla carta nazionale dei servizi

Poi si cambia il 2007 con il 2008. (parentesi Prodi)

Poi il 2008 con il 2009.

Poi il 2009 con il 2010.

E ancora il 2010 con il 2011.

Indovinate cosa hanno inserito nel nuovo decreto milleproroghe ?

Vi piace vincere facile eh ?

I cable di Babbo Natale

Tramesso dall’ambasciatore al Polo Nord. Assolutamente non confidenziale.

Elenco di cose per cui ringraziare Babbo Natale o chi per lui.Ringrazio Babbo Natale perchè siamo ancora vivi, vegeti non so.

Ringrazio Babbo Natale perchè il 25 dicembre finisce la promozione dei libri di Bruno Vespa.

Ringrazio Babbo Natale perchè c’ero nell’82 e per fortuna c’erano Pertini e Bearzot.

Ringrazio Babbo Natale perchè se Gasparri è ancora lì, allora c’è speranza per tutti. Perchè se il PD prende ancora dei voti, c’è davvero speranza per tutti. Perchè se Calderoli è ministro, beh no, allora non c’è rimasta nemmeno la speranza.

Ringrazio Babbo Natale perchè i miti erediteranno la terra, se nel frattempo cominciano ad incazzarsi un po’.

Ringrazio Babbo Natale perchè se non c’era Wikileaks con cavolo che sapevo che Berlusconi tirava tardi ai festini, faceva leggi ad personam e trafficava con Putin. Col cavolo che lo sapevo.

Ringrazio Babbo Natale perchè il mondo è un mezzo schifo, ma non è che poi su Plutone si stia tanto meglio.

Ringrazio Babbo Natale perchè le centrali nucleari sono il futuro e sono sicure, come del resto diceva quella pubblicità dell’Eternit.

Ringrazio Babbo Natale perchè il Papa non cambia idea sul preservativo. Prima c’è da sistemare quella cosa del Sole che gira intorno alla Terra.

Ringrazio Babbo Natale perchè non sono stato miracolato all’Aquila e liberato in Iraq.

Ringrazio Babbo Natale perchè se D’Alema ancora parla, con gli Amatori posso perdere tipo una quindicina di campionati da qui alla pensione.

Ringrazio Babbo Natale perchè le madonnine non piangono più, e in effetti non si capisce perchè.

Ringrazio Babbo Natale perchè non vivo in un paese che mortifica ogni giorno la scuola pubblica e ne approffitto per ricordare a Babbo Natale che mi sono trasferito in Germania.

Ringrazio Babbo Natale per quel giorno che ho stretto la mano a Mario Monicelli, perchè lui era lui e noi non eravamo un cazzo.

Ringrazio Babbo Natale perchè la risposta è comunque 42.
Perchè tortelli e vino non sono ancora fuorilegge. Perchè il tempo sistema le cose, o mal che vada si crepa prima. Perchè sorridi ancora nelle foto in bianco e nero. Perchè ci sono ancora cose per cui vale la pena.

Ringrazio infine Babbo Natale perchè, per fortuna, era la nipote di Mubarak. E non la mia.

Telemarketing: codice autoregolamentazione

Oggi a Roma Stefano Parisi in qualità di presidente Assotelecomunicazioni ha presentato un nuovo codice di autocondotta per gli operatori di telemarketing.

La promessa è che d’ora in poi, con la nuova legge che liberalizza le telefonate pubblicitarie, gli operatori cercheranno di comportarsi bene e quindi non chiameranno la mattina troppo presto o la sera troppo tardi.

E’ abbastanza curioso perchè Stefano Parisi fino a poco tempo fa (prima di essere indagato) era amministratore di Fastweb, azienda più volte sanzionata dal Garante della Privacy per violazioni della vecchia normativa sul telemarketing.

Lo stesso Stefano Parisi che è stato il principale lobbista in Parlamento per la liberalizzazione del telemarketing.

Semplificando: Parisi vi rompeva le scatole a pranzo e cena, poi visto che la vecchia normativa stava per essere davvero applicata, ha mosso mari e monti per farla cambiare. C’è riuscito e adesso vi dice che non vi disturberà più di tanto.

Se avete la sensazione di una minima presa per i fondelli, credetemi, forse non siete solissimi.

(ps: da queste parti sta covando una piccola idea, giusto così per provare a contrastare “l’usato passo, fatto dai soliti che ci marciavano per poi rimetterlo sempre là, in basso“)

Stay Tuned.

Derby della banda larga

Confortanti gli ultimi dati Eurostat sulla diffusione della banda larga: sui 27 paesi Ue siamo ventiquattresimi.

Ce la giochiamo con la Slovacchia. I precedenti sono a nostro sfavore.

L’Italia di Scilipoti e i figli del porcellum

La giornata politica di oggi trova degno riassunto nella manifestazione a favore di Domenico Scilipoti, deputato eletto con Di Pietro il cui voto sarà decisivo per la fiducia a Berlusconi.

Pochi minuti di un video ci raccontano molto della selezione della classe politica italiana e del grande consenso popolare di questi figli del Porcellum.

L’insostenibile leggerezza di Franco Frattini

Domanda da 1 euro: qual’è l’unico ministro degli esteri al mondo ad avere commentato con la velocità della luce la presunta liberazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani mentre le altre diplomazie ripetevano di non poter confermare la notizia ?

Un aiuto.

E’ lo stesso ministro degli esteri che ha minimizzato le rivelazioni di Wikileaks con il sobrio: “Assange vuole distruggere il mondo” e che ha esultato per la cattura dello stesso Assange per un reato che nulla ha a che fare con quelle rivelazioni.

E’ lo stesso ministro degli esteri che ci mise un paio d’ore a scaricare e abbandonare degli onesti cittadini italiani in mani straniere e parecchio marce.

E’ lo stesso ministro degli esteri che durante una delle crisi internazionali più pericolose degli ultimi anni (Georgia 2008) rimase in vacanza alle Maldive.

E’ lo stesso ministro degli esteri che nei rapporti riservati svelati da Wikileaks fa la figura di quello che non conta un fico secco.

In effetti non un gran segreto.

Berlusconi non ruba

La vicenda di Michelle Bonev a veder bene rompe (ancora una volta) un mito berlusconiano antico.

E’ ricco e quindi non ruba.

Non ruberà, ma per dar soddisfazione ad una amica, il Presidente del Consiglio che è uomo ricchissimo e proprietario di Mediaset, non trova di meglio che far pagare alla Rai, società pubblica a carico del contribuente, un milione di euro per coprodurre il misterioso “Goodbye Mama”.

Che come taccagnata non è male a pensarci.

Svoltare vita con Virgilio Degiovanni

Mister millionaire Virgilio Degiovanni dopo il botto di Freedomland si è ri-lanciato nella nuova avventura sul web 5 anni fa con alcune società e siti (Movytel, Dymmy Movyda) promossi anche in Rai con il titolo di professore all’università di Cassino, titolo acquistato pagando di tasca propria 40 ore di lezione ad ignari studenti (sarà contenta la Gelmini di questa sinergia pubblico-privato)

Nel febbraio 2010 era come sempre entusiasta a mille.

Oggi, passato qualche mese, Degiovanni è rincorso da parecchie persone piuttosto arrabbiate.

Le società sono andate a ramengo, i siti non sono più raggiungibili, i dipendenti a casa e in tribunale, i collaboratori e la struttura del multilivello rimasti con il solito pugno di mosche.

Lui però non ha perso l’ottimismo e oggi vende online corsi per svoltare davvero nella vita. (video sopra).

Una robetta che forse racconta ancora molto di questo paese.

La verità di questi tempi

Nel giorno in cui perde la propria libertà per una controversa accusa di strupro, Julian Assange scrive a “The Australian“.

Dentro quel testo ci sono molte cose giuste e corrette.

E per tutto quello che l’informazione deve a Wikileaks si può sorvolare su un’affermazione piuttosto ardita:

WikiLeaks coined a new type of journalism: scientific journalism. Scientific journalism allows you to read a news story, then to click online to see the original document it is based on.

Come raggiungere Wikileaks (#SaveWikileaks)

E’ in corso contro Wikileaks una “guerriglia tecnica” fatta di hosting sospesi (Amazon), dns spenti e attacchi informatici ddos.

Roba che per i meno tecnici risulta forse astrusa, ma che si traduce in una parola semplice: censura.

Da che parte stare in questa guerra dell’informazione un cittadino medio lo intuisce abbastanza velocemente.

Se Wikileaks.org non è momentaneamente raggiungibile qui c’è la lista di alternative dove si può trovare.

Al momento (venerdì 03 ore 12) è visibile qui anche senza una cinquantina di cable che erano stati pubblicati in mattinata.

Colonna sonora di Silvio Berlusconi

Goodbye Mama“, per quelli che se lo fossero perso (cioè tutti) è un film italo-bulgaro, opera prima di Dragomira Boneva Ianeva, in arte Michelle Bonev.

Stando alle inchieste di alcuni quotidiani sarebbe un film iper raccomandato, non dalla critica, ma direttamente da Silvio Berlusconi.

Acclamato a Venezia (si fa per dire) con un premio su misura voluto dal ministro Bondi a carico del contribuente. Così dice Il Fatto.

Coprodotto dalla Rai con un milione di euro su esplicita richiesta di Mauro Masi. Così dice Repubblica.

Molto probabilmente banali coincidenze dettate dalla passione crescente e ormai dilagante degli italiani per il cinema bulgaro. Niente insomma a che vedere con amiche e favorite.

Attendiamo comunque “Goodbye Mama” sugli schermi con una certa trepidazione anche per la colonna sonora.

Dieci brani tra cui svetta, tra gli otto di atmosfera bulgara e The Miracle of Love degli Eurythmics, il pezzo “La donna senza amore” di Filomena Cacciapuoti.

Che poi sarebbe lei.

Un’altra banale coincidenza.