Quei copioni di Cupertino

Una cosa del genere i più fedeli sostenitori di Apple se la sarebbero aspettata da quelli di Redmond ed invece.

Invece qualcuno ha notato la scarsamente velata somiglianza della dashbord del nuovo sistema operativo di Steve Jobs (nome in codice Tiger, annunciato per il 2005) con Konfabulator una sorta di plug-in basato su Javascript sviluppato all’inizio del 2003 da Arlo Rose e Perry Clarke che permette una gestione delle varie applicazioni sul desktop molto “cool”.

E proprio Rose e Clarke sulla loro homepage hanno ironicamente messo :

Cupertino, starts your photocopiers !
Why wait ‘till first half of 2005 when you can get the original Dashboard now ?

Il blog di Bill

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Rumors. Voci cari miei. Ma come dice il Seattle Times: “Bill Gates has a reputation for coming late to the party, then making a big splash when he arrives.”

Insomma dicono in giro che Bill Gates si apre un blog tutto suo se trova il tempo (non è questo eh).

Al di là che la notiziola sia true or false la domanda vera è : ma li abilita i commenti ?

Sms, Ombretta Colli e 50 lire

Leggo da Massimo che Repubblica riferisce degli sms elettorali spediti da Ombretta Colli in corsa (affannosa) per la Provincia di Milano.

Chi è stato colpito dallo “short message” prima di stracciarsi le vesti farebbe bene a ricodare di quando un giorno, magari di qualche anno fa, ha sottoscritto con nonchalance un servizietto di nome “ricaricagratis”, per ricevere sul proprio cellulare messaggi pubblicitari in cambio dell’astronomica cifra di 50 lire.

Quando trattiamo della nostra privacy (ma anche di altro) sarebbe bene prima di pigiare il tasto “Accetta” di dare una letta, anche sommaria, a tutte le condizioni d’uso, soprattutto quando affidiamo i nostri dati, i nostri pensieri e quant’altro a società che attirano inserzionisti così:

“State cercando dei potenziali clienti ?

Noi abbiamo 600.000 utenti di cui sappiamo praticamente tutto.”

Bloggare a 34.000 piedi

James Mcmurry aggiorna il suo blog dall’alto dei cieli mentre Eric Zelenka si tiene in contatto visivo con quelli di Cupertino. Sfruttano entrambi il collegamento wi-fi d’alta quota montato su alcuni vettori della Lufthansa.

All’Alitalia purtroppo hanno altri problemucci da risolvere.

Le ultime falle di Internet Explorer

Beccarsi un bel “trojan horse” visitando le pagine web di notissime e rispettabili banche, siti d’aste e comparazione prezzi è l’ultimo regalino di Internet Explorer o meglio delle sue 2 ultime falle non ancora risolte da Microsoft.

Si ammucchiano di giorno in giorno le plausibili ragioni dell’utente medio per mollare Internet Explorer al suo destino e migrare armi e bagagli verso altri lidi, in primis quelli della “volpe”.

Bush2004.com è mio e me lo tengo io

Brian Rodgers non è un cybersquatter. Brian Rodgers è solo un signore texano a cui il suo ex-governatore non sta proprio simpatico.

Si è comprato per 8.000 dollari il dominio bush2004.com (ma anche .net e .org), molto appetibile in vista delle presidenziali di novembre.

Non ha intenzione di rivenderlo, almeno non a sostenitori del Presidente Bush. Pare infatti che abbia rifiutato un’offerta di 135.000 dollari che veniva proprio da quelle parti.

Deve proprio stargli antipatico George W.

Il Congresso e il copyright

Il Congresso americano di questi tempi è iperattivo in materia di leggi sul copyright. Mentre quella vacca sacra di Orrin Hatch sponsorizza un emendamento al DMCA che permetterebbe di portare in tribunale anche chi mette un link ad un programma per la duplicazione di un CD, altri senatori vorrebbero abolire nello stesso Digital Millenium Copyright Act le norme che proibiscono l’aggiramento delle protezioni e la copia per uso personale.

Ho un presentimento su chi alla fine la spunterà.

Il giorno che la Thatcher

Visto l’unanime codazzo di lodi sperticate post mortem all’ex presidente Reagan mi metto avanti e dico subito che il giorno che Margaret Thatcher deciderà di passare a miglior vita, farò mia la canzoncina degli Hefner “The day that Thatcher dies” (streaming):

We will laugh the day that Thatcher dies,

Even though we know it’s not right,

We will dance and sing all night.

Ding dong, the witch is dead, which old witch?

The wicked witch.

Ding dong, the wicked witch is dead.
(ad libitum)

Blog in ostaggio

Dave Winer chiude il servizio di hosting weblogs.com e lascia senza parole da un minuto all’altro migliaia di blogger.

Le lamentele degli utenti più che sulla chiusura (in fin dei conti se qualcuno ti offre un servizio gratis ha anche il diritto di farla finita quando gli pare) si soffermano sul mancato preavviso. Molti sono andati in panico temendo di perdere tutta una “vita di post“. Non succederà: Winer garantisce dopo il 1 luglio a chi la richiede una copia del proprio blog.

In questo caso quindi c’è un lieto fine, ma il tutto dovrebbe far riflettere sulle condizioni d’uso di certe piattaforme gratuite che in cambio di un po’ di spazio sul server un giorno potrebbero prendere in ostaggio il vostro blog e magari pretendere anche un “riscatto”.

Un sms da Silvio

Sicuramente c’è una qualche eccezione alla legge sulla privacy per i messaggi d’utilità sociale e istituzionale, ma il fatto che mi sia appena arrivato un sms dalla “Presidenza del Consiglio” (PresDelCons) non mi lascia tranquillissimo per gli anni a venire.

“Elezioni 2004 Si vota sabato 12 dalle 15 alle 22 e domenica 13 dalle 7 alle 22. Necessari documento e tessera elettorale. Presidenza del Consiglio dei Ministri”

Insostenibile pesantezza dell’allegato

Arriva un comunicato da un ufficio stampa di Forza Italia: formato .doc 2,1 MB. Un intervento lunghissimo ? Precisazioni articolate al centesimo ?

Nemmeno per sogno: 4 righe 4 che senza il logo del partito 30×30 (pixel non centimetri) fanno in tutto 19kb.

State a casa

Silvio Berlusconi in una telefonata con i tre ex ostaggi avrebbe scherzato dicendo in milanese “la prossima volta restate a casa“. Non so se il presidente del Consiglio se ne sia reso conto, ma la battuta, detta da uno che ha spedito in Iraq migliaia di militari italiani, non fa proprio ridere.

Ostaggi liberi e salvi. Sarebbe tempo di risposte

Questo pezzo così com’è giaceva da tempo in un cassettino.

I tre ostaggi italiani sono fortunatamente sulla strada di casa, salvi. Ai familiari spetta ora una legittima gioia, a noi tocca riannodare i fili di un discorso lasciato in sospeso per pudore e opportunità. Per chi lavoravano gli italiani in Iraq ? Quali erano i loro compiti? Quali sono state le modalità del rapimento ? A queste e altre domande dovrebbero aver risposto oggi ai giudici di Roma Stefio, Cupertino e Agliana. I verbali a quanto pare sono secretati. Nel frattempo per capire di più di tutta questa vicenda conviene partire da altri due personaggi che oggi si trovano ancora in Iraq : Valeria Castellani e Paolo Simeone.

In queste settimane i due autodichiarati responsabili della DTS Security LLC hanno parlato diverse volte con i media. Uno dei primi ad incontrarli è stato Lorenzo Cremonesi inviato del Corriere. Il 16 aprile in una lunga intervista Paolo Simeone e Valeria Castellani forniscono qualche spunto utile ma allo stesso tempo alimentano certi dubbi.Il datore di lavoro

E’ la Castellani a riferire per prima un elemento su chi fosse il committente del lavoro per gli italiani : “In quel momento Malcolm stava cambiando lavoro per diventare l’ addetto alle scorte per la Bearing Point, la società Usa di consulenza per grandi multinazionali che stava avviando le proprie attività in Iraq”.

Malcolm W. Nance non è “uno” qualunque. Ex navy seal, è un’autorità del settore dell’anti-terrorismo, il suo libro “The Terrorist Recognition Handbook” è un testo su cui si formano gli esperti dell’FBI. Ha vent’anni d’esperienza con tutte le maggiori agenzie d’intelligence americane:

“Retired Navy Senior Chief Petty Officer Malcolm W. Nance is a 20-year veteran of the U.S. intelligence community‘s Combating Terrorism program and Director of Special Operations for the SRSI Corporation. Both a human and signals intelligence expert, he has worked as an anti-terrorism and counter-terrorism operator including direct support to the National Security Agency, CIA, and DIA as well as conducted special support missions for other government agencies”.

L’intelligence

Malcolm Nance si trova nella “green zone” di Baghdad nei giorni del rapimento degli italiani. Quella stessa “green zone” a cui Fabrizio Quattrocchi aveva acesso attraverso un pass della coalizione e che molto probabilmente è stato uno dei motivi della sua esecuzione.

Paolo Simeone dice a Lorenzo Cremonesi: “in questi giorni ho cercato inutilmente un rapporto con la Cia o con i servizi italiani per aiutare i nostri amici. Mi hanno ignorato”. E’strano che Paolo Simeone venga ignorato quando il suo probabile datore di lavoro è stato un autorevole soggetto della più importante comunità di intelligence del mondo. E’ strano anche alla luce di quello che Simeone dirà in un piccolo forum dedicato ai Lagunari qualche tempo dopo :

“Quando i miei colleghi sono stati rapiti io il primo giorno mi sono incontrato con i capi tribu di falluja (sunniti) per discutere, loro mi hanno dato LA PAROLA D’ONORE che non gli sarebbe stato torto un capello a nessuno, hanno fatto discorsi sull’antica babilonia, di quanto fossero civili di quanto per tradizione non ammazzassero gli ostaggi.”

Simeone sembra individuare da subito gli interlocutori per negoziare un rilascio, sembra aver già compreso a quali ambienti appartengono i rapitori. E’ un particolare non di poco conto perchè è opportuno ricordare che per diversi giorni le iniziative del governo italiano andavano in tutt’altra (e sbagliata) direzione, con un coivolgimento dell’Iran e delle autorità sciite. Delle due l’una : o Paolo Simeone millanta, o almeno all’inizio del rapimento il corportamento della nostra intelligence è stato tutt’altro che efficiente.

La stessa intelligence che oggi reclama un ruolo decisivo in una liberazione che presenta molte ombre. Ombre che solo il tempo e la voglia di capire possono diradare definitivamente.

Porto l’abbraccio

Corsa frenetica dell’intero Consiglio dei Ministri per essere il primo a “portare l’abbraccio di Berlusconi” ai familiari degli ostaggi.

19.19 – ANCHE STANCA A CASA CUPERTINO PER “PORTARE ABBRACCIO BERLUSCONI”. Anche il ministro per l’innovazione, Lucio Stanca, ha fatto visita, in rappresentanza del Governo, alla famiglia di Umberto Cupertino. Abbracciando la mamma di Umberto il ministro ha detto che il presidente Berlusconi lo aveva invitato “a portare a voi il saluto di tutti gli italiani”.

19.16 – PRESTIGIACOMO A CASA CUPERTINO. Il ministro per le pari Opportunità Stefania Prestigiacomo è andata a trovare la famiglia Cupertino in Puglia. “Sono qui per portare l’abbraccio del presidente del Consiglio Berlusconi alla madre e ai familiari di Umberto” ha detto.

Tamagochi blog

Tempo che non basta mai eppur ogni tanto una sbirciata al blog bisogna darla, che poi va finire tutto stecchito come quei comesichiama tamagochi di un tempo che non erano adeguatamente e costantemente sfamati.

Almeno il blog non si lamenta.

Lucciole

Cari tutti, l’estate è arrivata. Tale certezza assolutamente ascientifica mi deriva dal fatto che ieri sera nel giardino son comparse le prime lucciole di stagione (non quelle lucciole).

Sgozzato, Sgozzato, Sgozzato

Dopo la morte in video di Nick Berg pare che per certi telegiornali d’ora in poi non si possa morire che sgozzati, quasi che crepare giustiziati con un colpo in testa sia ormai troppo poco pulp per il pubblico.

Dopo l’esecuzione di Antonio Amato in Arabia Saudita, Tg vari senza ombra di dubbio ripetevano insistenti e ossessivi sgozzato sgozzato sgozzato.

Antonio Amato è stato ucciso con tre colpi d’arma da fuoco, nessuno l’ha sgozzato.

Morire così è già abbastanza.

Protezione CD : la soluzione (quasi) finale

Ci riprovano. Ci riprovano perchè da anni sulle tecnologie di protezione dei CD l’industria discografica sta investendo un pacco si soldi. Sempre in cerca della “soluzione finale“, questa volta la protezione dei contenuti (DRM) dovrebbe essere un poco flessibile e permettere qualche copia da usare in macchina, nella casa al mare o da passare all’amico. Ma niente più.

Ovviamente “niente di più” fino a quando a un ragazzotto da qualche parte là fuori non verrà in mente di tirare fuori dal cassetto un pennerello o pigiare sbadatamente il tasto shift.

E addio soluzione finale.

Una domanda (neanche tanto originale)

Mi guarda e mi fa : “scusa un po’ ma la festa delle forze armate quand’è?”

“Credo lì, poco dopo i morti, il 4 novembre”.

“Ah e allora che ci fanno tutti sti carrarmati in giro il 2 di giugno ?”

“Bella domanda amico mio, bella domanda”