Ma anche il PDL ha fatto il video

Campagna elettorale speculare ( o a rimorchio) del centrodestra: anche Berlusconi c’ha il suo video “fatto dal basso”. Almeno per quest’ultimo, problemi di copyright non ce ne dovrebbero essere.

Aspettiamo con trepidazione le versioni UDC, Sinistra Arcobaleno e chissà, forse pure Boselli.

aggiornamento: quello di Boselli lo stava facendo Achille.

A sud del Tibet

<%image(stupa boudha.jpg|800|495|stupa boudha)%>Quasi tutte le immagini di monaci buddisti picchiati dalla polizia che sono state proposte da televisioni e giornali fin dal primo momento, non erano immagini dal Tibet ma dal Nepal.

A Kathmandu la comunità tibetana in esilio si è raccolta nelle strade intorno al grande stupa di Boudha, un luogo di straordinaria bellezza e serenità. Spero di ritrovarlo così fra un paio di settimane.

Il Nepal il 10 aprile va al voto per formare l’Assemblea Costituente in una situazione di alta tensione. Il Terai a sud è ancora “zona calda”, mentre si registrano scontri tra maoisti e sostenitori del Nepali Congress.

Intanto la società civile nepalase lancia un appello a tutti i partiti per elezioni tranquille e regolari.

Ebay: niente aste per beni immateriali

Pare che Ebay non permetterà più aste di beni immateriali come ebook, software e tutti quegli articoli “digitali” e immateriali.

Non lo puoi toccare, non lo puoi vendere.

La decisione sarebbe un tentativo di salvaguardare il sistema di feedback di Ebay messo a rischio proprio dalla vendita di questo tipo di beni.

(fonte)

Tibet: attacchi informatici

Le reti delle organizzazioni pro-Tibet avrebbero ricevuto in queste ore diversi tentativi di attacco attraverso email contenenti trojan e key-logger.

Un’analisi tecnica approfondita l’ha fatta Maarten Van Horenbeeck .

Se non basta il difensore del voto

Sottotitolo – il lato nascosto del Porcellum: come ti lottizzo il seggio.

Una volta erano i “legionari azzurri“.

Non ricordate ? Pazienza.

Oggi sono “l’esercito dei difensori del voto“.

A Silvio Berlusconi il termine “rappresentante di lista” deve apparire davvero poco eroico e mistico.

Questa piccola ossessione dei comunisti “professionisti del brogli elettorali” accompagna il cavaliere da quando aveva i calzoni corti.

La cosa strana è che, dal 1948 in poi, “i comunisti” di elezioni non ne hanno vinte moltissime. Ma le ossessioni, si sa, non amano la logica e la matematica.

Comunque sia, Silvio Berlusconi, quatto quatto ha riversato questa ossessione anche nella legge elettorale.

Pochi sanno infatti che dal 2006, con il Porcellum, gli scrutatori non vengono più scelti a caso per sorteggio, ma nominati (alla fine dei conti) dai partiti.

Un tentativo di piccola lottizzazione che al sorteggio del computer (dalla lista degli iscritti all’albo) ha sostituito la nomina diretta della Commissione Elettorale Comunale formata da maggioranza e opposizione.

Uno a me, uno a te.

Prossima tappa, forse, i presidenti di seggio che pare siano una masnada di leninisti.

Il pene mi da il pane *

L’ultimo capitolo della vicenda Andrea Verde ci consegna un paio di riflessioni per il futuro.

Primo: ai tempi di internet, se vuoi candidarti alle elezioni, meglio che dici la verità, tutta la verità.

Secondo: come italiani conviene votare all’estero perchè almeno lì si possono esprimere le preferenze.

Quindi cari elettori della circoscrizione Europa potete (voi sì) scegliere se mandare Andrea Verde in parlamento, o mantenerlo alla sua attuale mansione di “contabile” del “settore comunicazione”.

* (doverosa citazione di Elio e le Storie Tese da John Holmes una vita per il cinema)

E moderatamente ostili agli stermini

Roberto Fiore, Forza Nuova, intervistato da Repubblica:

Domanda : Ma c’è stato un genocidio? Sono esistite le camere a gas?

Risposta: «Noi siamo radicalmente contrari ai genocidi».

Quelli che sostengono la Cina

Xinhua è l’agenzia di stampa ufficiale di Pechino ieri ha pubblicato l’elenco delle nazioni che approvano la linea cinese in Tibet. Elenco che potremmo definire “esauriente” dal punto di vista geopolitico, meglio di un voluminoso studio internazionale. Nell’ordine:

Russia
Bielorussia
Vietnam
Pakistan
Mauritania
Singapore
Lesotho
Costa d’Avorio

Tibet: fuori tutti i giornalisti

Non ci dovrebbero essere più giornalisti stranieri a Lhasa e in Tibet. A questo punto anche le ultime testimonianze “terze” sulla situazione si spengono.

A James Miles dell’Economist è stato ordinato di lasciare il Tibet e l’ultima sua corrispondenza è di domenica.

Georg Blume e Kristin Kupfer, giornalisti tedeschi, ieri sono stati invitati “caldamente” a lasciare il Tibet e caricati su un treno.

Stessa sorte per i giornalisti delle TV di Hong Kong, gli unici che all’inizio hanno goduto di più libertà di movimento.

Anche nelle regioni al confine con la Regione Autonoma del Tibet (Sichuan e Gansu) i giornalisti stranieri vengono allontanati.

Per quanto riguarda i corrispondenti italiani, Lorenzo Cremonesi dovrebbe trovarsi al varco di confine di Kodari tra Tibet e Nepal, mentre Raimondo Bultrini a Dharamsala in India.

Tibet: la situazione

A Lhasa c’è Georg Blume, corrispondente della agenzia tedesca “Deutschen Presse Agentur”. Parla di una città presidiata militarmente, dove è stata riaperta però la piazza davanti al Jokhang, in pratica la parte “tibetana” di Lhasa ed epicentro degli scontri di venerdì e chiusa fino a ieri. E’ cominciata anche l’opera di propaganda delle autorità della TAR (Regione Autonoma Tibetana): in giro manifesti come “Combattiamo insieme contro gli atti criminali del Dalai Lama” o “il separatismo è una sciagura, la stabilità un bene“.

Se Lhasa è “pacificata”, i problemi per le autorità di Pechino vengono da tutti quei luoghi dell’altipiano, spesso fuori dai confini della TAR, che però hanno maggioranze schiacchianti di popolazione tibetana perchè non ancora raggiunti dalla emigrazione cinese.

Oggi il segretario del partito comunista in Tibet ha parlato della attuale situazione come di un “lotta per la vita o la morte“. Intendeva di tutta la Cina. Questo dimostra che la rivolta preoccupa ancora, e molto, Pechino.

Tibet: prove fotografiche dei cadaveri

Ci sono le prime crude immagini di quelli che dovrebbero essere i morti negli scontri al monastero di Kirti. Sono immagini drammatiche.

La pubblicazione di foto dure come queste, deve essere soppesata e valutata. Credo però che al di là del dolore umano, esse rappresentino una parte di verità che non può essere nascosta.

Le foto sono state pubblicate da Phayul.com. Chi vuole proseguire nella visione lo può fare cliccando su “leggi tutto“.

 

<%image(morto kirti.jpg|500|375|morto kirti)%><%image(kirti cadavere.jpg|483|359|kirti cadavere tibet)%>
<%image(kirti cadavere2.jpg|483|361|tibet kirti cadavere)%><%image(kirti cadavere3.jpg|480|361|kirti cadavere tibet ngaba)%><%image(kirti cadavere4.jpg|484|361|tibet kirti morti)%>

Tibet: le prime foto dei cadaveri

Finora, nella guerra di cifre tra Pechino e il governo Tibetano in esilio sui morti negli scontri in Tibet, non c’erano documenti fotografici. Ora ci sono. Si riferiscono al monastero di Kirti. Le foto parrebbero mostrare almeno due o tre corpi a terra in mezzo alla folla.

Qui sotto le foto divulgate dal Tibetan Centre for Human Rights:

<%image(monastero kirti cadaveri.jpg|325|224|monastero di Kirti cadaveri)%><%image(kirti.jpg|325|230|kirti cadaveri)%>Inoltre vengono pubblicate le foto di due monaci che, secondo le stesse fonti, sarebbero stati gravemente feriti domenica sempre nel monastero di Kirti.

I loro nomi sarebbero Lobsang Choephel e Lobsang Tsering (quest’ultimo molto giovane). Le loro foto sotto:

<%image(lobsang choephel.jpg|325|349|lobsang choephel)%><%image(lobsang tsering.jpg|325|318|lobsang tsering)%>

Tibet: il peggio deve ancora venire

In una Lhasa presidiata militarmente ad ogni angolo di strada e nell’imminenza della scadenza dell’ultimatum delle autorità cinesi, le parole del Governatore Qiangba Puncog (riportate dall’agenzia di stampa cinese Xinhua) fanno intendere che il peggio in Tibet deve ancora arrivare:

for those who committed minor offenses and showed repentance, we will educate them; for those who initiated and committed serious crimes in the riot, they will be sternly punished in accordance with the law”.

Quel “we will educate them” suona davvero sinistro.

Lhasa : il blog di un turista francese

Mentre tutti i turisti stranieri vengono invitati a lasciare il Tibet e i permessi per entrarci sono sospesi, cominciano a filtrare altre testimonianze via web.

Il racconto da Lhasa di un turista francese. (le foto qui sotto vengono dal suo blog)

<%image(lhasaturistafrancese.jpg|410|308|lhasa turista francese)%><%image(lhasaturistafrancese4.jpg|410|308|lhasa)%>
<%image(lhasaturistafrancese3.jpg|410|308|lhasa)%><%image(lhasaturistafrancese2.jpg|410|308|lhasa)%>
<%image(lhasaturistafrancese6.jpg|410|308|lhasa)%><%image(lhasaturistafrancese5.jpg|308|410|lhasa)%>

Da Lhasa testimonianze via Twitter

P. gestisce una struttura a Lhasa e sta aggiornando la sua situazione via Twitter:

Un’ora fa, ore 20 circa (ora italiana) ha scritto:

“said the market & suprmarket in Lhasa North insisted NOT 2 raise price now coz they simply don’t want to profit from the sufferings! But some people are making $$ out of the situation, Y6 (norm Y2) for milk, Y30 (norm Y12) for pork. Are they nuts?”

Oltre a problemi legati al cibo segnala anche un black-out che dura da 60 ore:

No electrcty for 60 hrs & LPG was finished, we could only use the lamppost to boil some hot water for the instant noodles. Waiting is long”.

Lhasa dal corrispondente dell’ Economist

John Miles dell’Economist è l’unico giornalista occidentale accreditato a Lhasa. Questo è il suo secondo articolo dall’inizio dei disordini. Oggi le autorità cinesi gli hanno offerto la possibilità di lasciare il Tibet ma non l’hanno obbligato.

Lhasa: video pattugliamenti strada per strada

La Cnn ripubblica il video trasmesso dalla Hong Kong Cable TV sui massicci pattugliamenti strada per strada a Lhasa da parte della polizia e dell’esercito esercito cinese in assetto anti-sommossa.

Qui il video