Nell’occhio di Katrina

<%image(Katrina New Orleans Superdome.jpg|429|228|Katrina New Orleans superdome)%>Per quelli che non vogliono perdersi neanche un minuto dell’uragano Katrina che si sta abbattendo su New Orleans , è bene andare direttamente alla fonte.

Ecco un paio di link alle dirette delle TV locali :

La WWLTV e la WLOX (cliccare su link Live Coverage).

Qui invece le foto aggiornate di minuto in minuto, grazie soprattutto a Dave Martin della Associated Press veterano di quelli che guardano in faccia gli uragani con una macchina fotografica.

No, la direttiva no

“I pagamenti on line devono diventare più economici”.

L’ha detto Lucio Stanca. E c’ha ragione.

Per la seconda volta in poche settimane, da queste parti si va d’accordo con il ministro dell’Innovazione. Mi devo preoccupare ?

No va là, non mi preoccupo.

Non mi preoccupo per il semplice motivo che nell’intervista il nostro ha inoltre sentenziato : “farò una direttiva perché i pagamenti on line alla pubblica amministrazione abbiano un costo inferiore“.

Ecco, per chi non lo sapesse, nella speciale classifica del non cambierà un fico secco, “farò una direttiva” è seconda solo all’inarrivabile “faremo una commissione“.

Sparare sulla Croce Rossa

Che l’ex commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Maurizio Scelli, fosse un tipo piuttosto loquace già lo sapevamo.

Che facesse fatica a tener la schiena dritta un paio d’ore, forse, ce lo potevamo immaginare.Mattina : “Il tacere agli americani i nostri tentativi di liberare gli ostaggi fu una condizione irrinunciabile per garantire l’incolumità degli ostaggi e nostra, che feci mia sin dal primo giorno, e che trovò d’accordo, quando gliela rappresentai, anche il sottosegretario Gianni Letta. A Baghdad, quando si trattò di riportare in Italia le due Simone, Nicola Calipari, consapevole di questa direttiva si raccomandò con me di non parlarne neppure al generale Mario Marioli, italiano, vicecomandante delle forze alleate in Iraq che, invece, fu informato dallo stesso Calipari dell’operazione Sgrena…..I mediatori – ricorda oggi Scelli – ci chiesero di salvare la vita a quattro presunti terroristi ricercati dagli americani, feriti in combattimento.

Pomeriggio : Palazzo Chigi smentisce di aver partecipato direttamente a questa trattativa a questa operazione, ed è la verità – ha detto al Tg2 -. Questa è un’operazione che abbiamo sempre rivendicato come nostra, i rapporti sono stati gestiti da noi, i rapporti con il personale iracheno, rapporti con i mediatori, rapporti con tutti coloro che hanno fatto in modo, ponendo delle condizioni precise di cui io solo informalmente poi facevo partecipi le istituzioni, di poter concludere nella maniera che tutti sappiamo. Abbiamo curato terroristi? Non lo so, per me erano solo iracheni. Rapporti diretti con i terroristi non ci sono mai stati

Leggere alla voce “Google Talk”

Questo pomeriggio (mattina là) Chris Gaither sul Los Angeles Times ha rivelato un’indiscrezione sul lancio imminente (domani) di Google Talk, il nuovo software di instant messaging di Larry e Sergey.

Che poi in fondo non è quella gran notizia.

Il bello è che neanche due orette dopo Wikipedia ha già la sua bella paginetta sull’argomento.

Alla faccia della buonanima di Denis Diderot.

Discorsi a Pera

Le mirabolanti piroette di Marcello Pera.

Gian Antonio Stella sul Corriere.

“..Prima di essere più papista del Papa e più ciellino dei ciellini, il figlio del vecchio ferroviere insofferente alla rigidità coerente dei binari è stato il più giustizialista dei giustizialisti («Il garantismo, come ogni ideologia preconcetta, è pernicioso») e poi il più laicista dei laicisti («Per esser anticlericali bisogna sentir la dignità della propria identità») e il più garantista dei garantisti.E poi il più fiero avversario dell’inserimento delle radici cristiane nella carta Ue («Non dobbiamo infilare Dio nella Costituzione europea o inseguire su tutto le posizioni della Chiesa») e il più fiero fustigatore di chi non l’aveva infilata: «Abbiamo rimosso la nostra identità giudaico-cristiana». “

Quel simpatico di Benedetto XVI

Ho la lieve seppur nitida sensazione che qualcuno nello staff vaticano di Bendetto XVI stia tentando “un’operazione simpatia“, in grado di trasformare un aristocratico e sottile teologo tedesco in uno spigliato, spontaneo e quasi caloroso trascinatore di folle.

Che è un po’ come voler far passare Bruno Vespa come un bravo giornalista.

Ci deve scappare il miracolo.

L’inchiesta vecchio stile

Dando un’occhiata al programma della “Global Investigative Journalism Conference 2005” che si terrà ad Amsterdam dal 29 settembre al 2 ottobre, si può notare che tra i relatori compaiono solo due nomi italiani:

Manuela Mareso che scrive per “Narcomafie” e che parlerà del traffico di esseri umani.

Loretta Napoleoni che è un’economista esperta di relazioni tra finanza e terrorismo che da anni non vive più in Italia ma a Londra.

Poi magari ci domanderemo stupiti perchè in Italia non esiste più il giornalismo d’inchiesta.

Viaggi e palati

<%image(sapori.jpg|780|585|sapori)%>Uno ritorna e alle volte quello che gli rimane più adosso sono strane sottigliezze.

Un inserto in meno, un archivio in più

Notavo che lo “Scotsman” storico quotidiano scozzese ha messo online il suo archivio dal 1817 al 1950. Tutto digitalizzato e indicizzato alla perfezione.

Libera ricerca per tutti. Provare per credere, che so con la parola “italy“.

Per visionare gli articoli ci si può registrare gratuitamente. Per organizzazioni e imprese ci sono tariffe che arrivano al massimo a 160 sterline per un anno.

In Italia i due maggiori quotidiani italiani forniscono il seguente servizio :

Il Corriere ha l’archivio che torna indietro al massimo fino al 1992. E stop. Per leggere gli articoli bisogna pagare qualcosa come 400 euro per 12 mesi. In compenso però ti puoi far spedire a casa la prima pagina del quotidiano di un giorno qualunque negli ultimi 130 anni alla modica cifra di 21 o 28 euro.

La Repubblica permette di leggersi il giornale in forma elettronica e l’archivio degli ultimi 12 mesi per 125 euro.

E’ solo un’opinione personale, ma magari, un inserto in meno e qualche investimento in più sulla versione digitale dei quotidiani di casa nostra non sarebbe proprio una faccenda oscena.

Postdatato: sono là e sono qua

Potere dei blog che ti regalano il dono dell’ubiquità.

Da oggi si va in pausa lontano da qui per una decina di giorni. Si va a trovare Arianna abbandonata sola soletta in certi lidi.

E nonostante non venga meco nessun di questi gingilli tecnologici (che per il resto dell’anno solare ci stanno sempre appresso) il blog continuerà ad aggiornarsi di tanto in tanto per conto suo, grazie alla magia del postdatato.

Se vdom prest !

Cocaina nel Po. Chi va a Porto Cervo ?

Appurato:

A) che l’istituto Mario Negri di Milano ha rilevato in media 4 kg di cocaina al giorno nel fiume Po.

B) che tutta quella robetta lì viene dall’urine dei 5 milioni di residenti in quell’area.

C) che, a quanto risulta dalle cronache mondane, con la bella stagione mezza Serie A, l’intera scuderia vip di Lele M. e il variopinto codazzo di Flavio B. si trasferiscono armi e bagagli in Sardegna.

si avverte il gentile pubblico che la stima potrebbe essere approssimata, nettamente, per difetto.

Una testa, un blog

David Sifry e Technorati pubblicano un po’ di dati sullo stato della blogosfera dal loro osservatorio privilegiato.

Tra i tanti numeri e statistiche che vengono fuori 2 sono quelli che impressionano di più.

Il primo è che solo il 13% dei blog viene aggiornato almeno una volta alla settimana, ovvero solo il 13% dei blog è “vivo e vegeto“.

Un dato che può ridimensionare un fenomeno. Però.

Però c’è il secondo dato interessante: il “posting volume“.

Ogni giorno Technorati registra 900.000 post. 37.500 all’ora. 10.4 al secondo.

Tenendo conto che Technorati non rappresenta che una frazione della blogosfera, è impressionante e incoraggiante la massa di informazioni che ogni istante diversi milioni di testoline producono e condividono attraverso uno stesso, banale, strumento.

Quei terroristi in burqa

<%image(terrorista felpa.jpg|203|152|terrorista londra 21luglio)%>Inserire e approvare con urgenza nel pacchetto anti-terrorismo la norma contro burqa e chador nei luoghi pubblici è uno di quelle schizofrenie legislative che solo il Parlamento Italiano, alle volte, riesce a partorire.

Come noto mettersi un burqa è uno dei modi più facili per mimetizzarsi e non attirare l’attenzione nelle società occidentali.

Altro che felpe “New York” e scarpette Nike.