andreas guenter

Stragista per un giorno

La dinamica della tragica e dolorosa vicenda del volo Germanwings 4U9525, precipitato nelle Alpi Marittime francesi, comincia a delinearsi con più chiarezza e sempre più pesanti si fanno i sospetti sul co-pilota.

Dopo le prime indiscrezioni della stampa tedesca che ne indicava solo il nome e la prima lettera del cognome, sono arrivate le parole degli inquirenti francesi che ne hanno svelato l’identità: Andreas Guenter Lubitz.

Da quel momento i media di tutto il mondo sono partiti alla ricerca di informazioni e si sono precipitati (come è ormai prassi) alla ricerca dei profili social del giovane pilota tedesco, trovandone uno appena disabilitato da cui ricavare però almeno una foto di una vacanza a San Francisco.

E’ quella la foto che campeggia sui siti di news di tutto il mondo (dalla BBC a scendere). Di tutto il mondo, o quasi.

E’ successo infatti che per qualche ora molti media italiani tra cui Repubblica.it e LaStampa.it  scambiassero il profilo su Facebook di un quasi omonimo, per quello di un presunto suicida stragista, con tanto di grande foto e nome della fidanzata italiana in bella evidenza.

Una volta intuita la cantonata, con prassi consolidata, hanno modificato i propri articoli come se nulla fosse accaduto.

Tutto questo è ovviamente niente rispetto alla tragedia di un aereo disintegrato con 150 persone a bordo, però c’è un signore che per un po’ di tempo avrà qualche problema quando qualcuno digiterà il suo nome su un motore di ricerca.

A vent’anni è tutto ancora intero

“This has to stop.  I think it is a good idea for us all to drop everything and devote our lives to making this stop.  I don’t think it’s an extremist thing to do anymore.  I still really want to dance around to Pat Benatar and have boyfriends and make comics for my coworkers.  But I also want this to stop”

E’ il passaggio di una lettera scritta da Rachel Corrie a sua madre.

Mi è tornata in mente oggi dopo la “non intervista” a Vanessa Marzullo e il conseguente ampio spargimento di sciocchezze, con in testa (ovviamente) Matteo Salvini, ormai uno specialista del settore “cosa vuol sentire la gente“.