tassa condizionatori

Altro che tassa sui condizionatori

Non è una tassa e non c’entra nemmeno il governo Renzi (avete molti più validi motivi per farvelo stare antipatico). E’ che in estate i meccanismi della comunicazione sono ancora più bislacchi.

State discutendo di tasse sui condizionatori perchè probabilmente uno stagista di un’associazione di consumatori (Federconsumatori per la precisione) ha mandato in giro un arguto comunicato stampa pensando: fa caldo –> i condizionatori sono al massimo –> parliamo di quel decreto dello scorso anno sull’efficienza energetica —> semplifichiamo un tanto al chilo —> ci metto la parola tassa che gli italiani la odiano —> me la pubblicano di sicuro.

Gliela pubblicano sì. E senza neanche a star a far tante verifiche. Chi sono io giornalista per rinunciare a migliaia di click indignati ? L’unico fesso del villaggio ?

Se considerassimo anche l’informazione come un impianto energetico, tutto questo sarebbe davvero un grande spreco di energie. Comprese queste quattro righe. Perdiamo tutti un sacco di tempo.

La tassa sul pressapochismo ci vorrebbe, altro che.

(la foto è di Matt Hintsa)

Damar Project

I piccoli miracoli di Damar

Damar è il nome di una manciata di case sperdute nel Nepal profondo, fuori da qualsiasi rotta turistica o commerciale. Per raggiungerlo ci vogliono 3 o 4 giorni a piedi dall’ultimo avamposto di “civiltà”, ovvero il villaggio di Jiri (meno di 10.000 abitanti).

Damar è il luogo dove è nato il mio amico Ngima, lasciato anni fa per lavorare, ma mai dimenticato. Un posto dove si sopravvive male con l’agricoltura di sussistenza e che non ha nessun servizio. Un posto dove si può morire partorendo, come è capitato lo scorso anno alla sorella di Ngima.

A Damar qualcosa è però cambiato negli ultimi tempi. Grazie alla grande tenacia di Ngima sono arrivati i pannelli solari per l’elettricità, una scuola e da qualche mese una piccola clinica con assistenza e farmaci.

Ieri lassù è nato il piccolo che vedete in foto. Madre e figlio stanno bene anche grazie alla presenza di un’infermiera della clinica.

Perchè grandi cose possono essere fatte in piccoli posti.

Salvare il mondo un pezzetto alla volta, si può.