Reggio Emilia, il nuovo che avanza(vamo)

Saranno elezioni affollate quelle del prossimo giugno per la conquista del Comune di Reggio Emilia perchè da ieri al sindaco democratico e uscente Graziano Delrio, al candidato del PDL, a quello della Lega, a quello dei Grillini, si è aggiunta Antonella Spaggiari già sindaco DS e poi Ulivista dal 1991 a 2004 (13 anni).

Chi la candida ? Due liste civiche di cui una fondata e presieduta dal suo compagno Uris Cantarelli. Più il sostegno dell’UDC.

Quell’Uris Cantarelli che ai tempi della compagna-sindaco Antonella Spaggiari guidava la municipalizzata di gas e acqua AGAC, oggi azionista forte di Enia in procinto di fondersi con Iride.

Nei cinque anni di pausa da sindaco Antonella Spaggiari non si è presa una vacanza dal potere. Nel 2004, a fine mandato, si è fatta eleggere alla guida della potente fondazione bancaria Manodori grazie anche all’appoggio della Curia e dell’ex senatore dc Franco Bonferroni (già passato per Tangentopoli, poi nell’inchiesta De Magistris).

Bonferroni, nominato nel 2005 nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica dal governo Berlusconi, ha una consorte che è entrata nel consiglio di amministrazione di un ente a caso. Quale ? La Fondazione Manodori.

Poi uno si lamenta di Mastella.

Google licenzia, con il suo stile, ma licenzia

Sono sempre stato molto laico nei confronti di Google.

Un’azienda anche se “illuminata” resta sempre un’azienda. (ehi sì, voi là in fondo che avete un Mac, dico a voi).

Ieri Google ha annunciato che lascerà a casa 200 dipendenti.

L’ha fatto con il suo stile, però ecco magari sarei stato un po’ più franco con il titolo, perchè quel “changes” assomiglia tanto allo stile delle altre aziende, quelle meno illuminate e un po’ paracule.

C’è crisi, non è colpa solo del lunedì

<%image(italy industrial output.png|493|250|italia produzione industriale)%> Va bene. Spariamo dosi massicce di ottimismo nel sistema nervoso mediatico come vuole il capo. Sballiamoci di euforia per l’ultimo reality. Ricacciamo la tristezza a colpi di canzonette.

Ogni tanto però diamo una guardatina fuori dalla finestra catodica e magari ci ritroviamo con dei grafici così.

Che se non sta bene farli vedere in prima serata al tg2, almeno in Rete.

(via Bricke)

Scusate, ero fuori a vedere l’agonia del PD

Niente post in questa ultima settimana perchè impegnato in altre mille cose, tra le quali scoprire che anche in un piccolo paese emiliano il Partito Democratico è riuscito ad incasinare tutto.

Per seguire e appassionarvi a questa piccola dinasty emiliana vi servono però alcune informazioni sui protagonisti:

Pierlugi Saccardi : vicepresidente della provincia di Reggio Emilia (ex dc, ex margherita)
Marco Barbieri : consigliere regionale dell’Emilia Romagna (ex dc, ex margherita)
Mauro Bigi : imprenditore, candidato sindaco ed ex presidente della Fondazione bancaria Manodori azionista di Unicredit. Vincente alle primarie con il 50,86%.
Nicoletta Montecchi: attuale vicesindaco
Devid Sassi : attuale assessore all’ambiente.
Enrico Foroni : ex segretario dei DS
Walter Fontanelli: storico militante del partito comunista (diciamo il Peppone di Guareschi)

Carlucci e le lobbies (e poi la finisco)

Pare, come si diceva, che l’onorevole Carlucci abbia davvero poco, pochissimo tempo o che sia molto aperta ai suggerimenti altrui. Basta controllare i file di word presenti sul suo blog.

Prendete ad esempio il documento “<%media(una-legislatura-per-lo-spettacolo.doc|Una legislatura per lo spettacolo e le arti)%>“: i soli metadati non visibili ad occhio nudo indicano come autore l’ Anec ovvero la “Associazione nazionale esercenti cinema”.

Porta invece finalmente la firma della Carlucci <%media(testimonianza-mazzone-per-oncarlucci.doc|questo file di Word.)%> E’ la testimonianza di Giovanni Mazzone che “scagiona” Gabriella Carlucci in uno degli episodi della saga “Carlucci contro la Municipale“.

(il bello è che nel testo del post la Carlucci smentisce il testimone perchè dice “Per mia fortuna ero in macchina con un amico” mentre nella “autodichiarazione” Mazzone afferma: “mi trovavo a conversare telefonicamente con la sig.ra Gabriella Carlucci, la quale ad un certo punto mi avvisava di restare in linea in quanto veniva fermata dalla Polizia Municipale.”)

Gabriella Carlucci, Lacordaire, Univideo

L’onorevole Gabriella Carlucci deve avere davvero poco tempo a disposizione perchè anche la <%media(relazione-introduttiva.doc|relazione introduttiva)%> alla legge 2195 presentata alla Camera con titolo “Internet, territorio della libertà e dei doveri” se l’è fatta dettare dal presidente di Univideo Davide Rossi.

A dimostrarlo oltre ai soliti metadati anche l’analisi del testo.

Davide Rossi è infatti affezionato alle citazioni di Jean-Baptiste Henri Lacordaire come dimostra questo video (minuto 3.40). Citazione che rimastica e si gioca anche nel testo della relazione: “la libertà rende schiavi e le leggi rendono liberi“.

Davide Rossi è poi un accanito denigratore di Wikipedia e dell’anonimato: “chi metti i post su wikipedia sappiamo vagamente chi è. Però noi vorremmo saperlo con nome e cognome, per sapere chi ha pubblicato una cosa o un’altra“.

Ecco noi magari ci accontenteremmo di sapere chi firma veramente una legge o un’altra.

E grazie a internet oggi lo sappiamo.

Carlucci: la casella postale di Univideo

L’onorevole Gabriella Carlucci è l’ennesima vittima di un analfabetismo informatico senza ritorno, che ignora che i file .doc di word o anche i pdf contengono dei metadati che indicano autore e altre informazioni “non visibili” ma facilmente ricavabili.

La Carlucci quindi allegramente pubblica sul suo blog la proposta di legge per regolamentare internet, senza accorgersi che in quel file c’è la firma del vero estensore del testo ovvero Davide Rossi di Univideo.

Uno che pensa e dice cose abbastanza atroci.

Ora, che le lobbies dettassero le leggi già lo sapevamo, ma che le battessero anche al computer ci sembrava troppo.

(via mante)

Ormai tutto il mondo è Carlino

Quando stamattina sono passato davanti all’edicola e ho visto lo “strillo” del Resto del Carlino (in gergo le locandine con la notizia del giorno di ogni giornale) ho pensato che, sì insomma, il Carlino è sempre il Carlino.

Poi 2 minuti fa apro Corriere.it ed in home page c’è lei, la notizia del giorno.

Al Gore e Umberto.eco

Al Gore sfrutterà la liberalizzazione promossa dell’ICANN per lanciare i domini verdi .eco:

will be established for individuals to express their support for environmental causes, for companies to promote their environmental initiatives, and for environmental organizations to maintain their websites in a namespace that is more relevant to their core missions. By charter, a majority of the profits of the .eco initiative will be distributed to support environmental causes

Comunque non è questione di giorni visto che i tempi dei “domini liberi per tutti” sono slittati almeno a dicembre 2009 se non al primo semestre del 2010.

Quello che sa far di conto

Giulio Tremonti gode di una sacra aura di competenza non solo dalle parti di Silvio Berlusconi.

L’uomo folgorato sulla via di Damasco abbandona il liberismo dai giorni contati al suo destino e abbraccia.. beh non si sa bene cosa.

Passa per quello che ha previsto tutto: dalla crisi economica al traiettoria dell’asteroide dd45.

Giulio Tremonti è anche quello che ha stimato e confermato più di una volta che la social card sarebbe finita a 1.300.000 italiani.

Alla fine sono 560.000. Meno della metà.

Farsi eleggere in Europa con 600 iscritti

Sottotitolo: basta con i piccoli partiti, passiamo direttamente ai micro.

E Magdi Cristiano Allam ?

Alla fine è andato con l’UDC di Casini, che in effetti gli ha fatto una proposta allettante: capolista nel nord-ovest.

Agli altri 558 iscritti del partito “Protagonisti per L’Europa Cristiana” in tutto vanno 5 posti nelle altre circoscrizioni. Ovviamente non come capolista.

Anzi Magdi dice che “realisticamente dobbiamo concentrare tutte le nostre risorse per assicurare che il Presidente dei Protagonisti per l’Europa Cristiana possa conquistare un seggio nel parlamento europeo“.

Il presidente, per chi lo ignorasse, è Magdi Cristiano Allam.

Neanche 600 iscritti e un posto assicurato al Parlamento Europeo. Se fossi nei panni chessò della “Associazione Micologica Italiana Naturalistica Telematica“, alla prossima tornata un pensierino a Strasburgo lo farei.