Google, un progetto voluto dal Terzo Reich ?

Un paio di settimane fa giocherellavo con i risultati di Google Suggest e scherzosamente prevedevo che qualcuno a Montecitorio o a Palazzo Madama prima o poi avrebbe sfornato un’indignata interrograzione parlamentare:

“Con 9 Google, suggerendo “99 fosse”, si prepara alle prossime 200 interrogazioni parlamentari sul tema “Google, un progetto voluto dal Terzo Reich ?”.”

A quanto pare però stavolta Beppe Grillo ha fatto meglio del Palazzo.

Con grande sperpero di parole delicate come censura e complotto.

Natale Fuori con Vinicio

Dopo alcune diserzioni avevo un qualche dubbio a tornare al superclassico concerto di Natale che Vinicio Capossela prepara ogni anno per il suo ritorno a casa, al Fuori Orario.

Un ultimo album che non ho ancora digerito e troppi bei ricordi per vederli magari annacquati in una serata “normale”.

Ma ieri sera di normale non c’era proprio niente sul binario della stazione Fuori Orario.

Perchè i concerti di Vinicio sul quel palco stretto tra la ferrovia e l’Emilia una volta paranoica, assomigliano ad un cataclisma di suoni, colori, birra e botti.

Uno spettacolo imperfetto, che dalla sua magnifica imperfezione succhia tutto il fascino.

Una specie di rimpatriata senza obbligo di scaletta, con svarionate in pagine altrui, dai Pogues a Tom Waits, con vette di divertimento puro come con il povero Christopher Wonder sballottato sulle teste del pubblico in camicia di forza durante la chilometrica, banditesca ed esplosiva esecuzione dell’Uomo Vivo.

Se poi in una serata così ti ritrovi Vinicio che ti serve una birra, non ti resta che dire: bel regalo San Nicola.

Babbo Natale esiste, anche se rutta

Carissimi bambini ma sopratutto carissime bambine,

Sono Babbo Natale.

Lo so. Siete spiazzati.

In un mondo che gira dalla parte giusta voi dovreste scrivere le letterine a me. Non il contrario.

Ma ammetterete che se l’umanità ha affidato per anni qualche migliaio di testate atomiche (e il suo destino) a due cervelli fini come Bush e Putin, tanto dalla parte giusta il mondo non gira. E da parecchio.

Quindi questa volta rassegnatevi. Io scrivo e voi leggete.Vi scrivo per chiarire una volta per tutte alcune, annose, questioni.

Capitolo: “richiesta di pace e serenità per tutto il mondo”

Bambini, cerchiamo di capirci: immagino che sia bello chiedere a Santa Claus per Natale, pace e serenità per tutto il mondo e che a voi costi poco (meno della Playstation), ma io sto al Polo Nord e avete mai sentito che il Polo Nord abbia dichiarato guerra a qualcuno o esportato la democrazia in Iraq ? Quindi bambini facciamo che dall’anno prossimo “pace e serenità per tutto il mondo” li chiedete direttamente all’Onu.

Capitolo: “felicità a tutti i bambini del mondo”

Anche qui, altra lodevole iniziativa di cui, bambini, vi rendo merito. L’unico appunto è l’incompatibilità della presenza, nella stessa letterina, della richiesta dell’ultimo modello delle Winx. Almeno che dalla felicità globale dell’infanzia non si escludano i bambini cinesi e quelli del sudest asiatico.

Capitolo: “ma le leggi tutte le letterine ?”

Si certo. Le letterine le leggo tutte. Come leggo tutte le email che pubblicizzano il viagra e l’estensione naturale del pene. Vengono escluse, per principio, solo le letterine in cui “anche” è scritto con la kappa (anke) oppure redatte in versione sms (cr bn qst vgl ..) . Sapete com’è, sono della vecchia scuola.

Capitolo: “babbo natale rampicante”

Vi avverto bambini che le nuove disposizioni, qui al Polo Nord, prevedono che se notassi al vostro balcone una copia di babbo natale rampicante, sareste esclusi dalle liste dei regali per i prossimi 5 anni. Se il babbo natale in questione è gonfiabile l’esclusione passa ad anni 10.

Capitolo: “se chiedo il regalo a Gesù Bambino è lo stesso ?”.

Sì. fa lo stesso. La sua email ha l’inoltro automatico sulla mia.

Capitolo: “vorrei in regalo tanti soldi per me e per i miei amici”

No bambini, per quelle cose lì non dovete mandare letterine a Babbo Natale. Dovete scrivere un emendamento alla finanziaria.

Capitolo: “ti lascio i dolcetti e il bicchiere di latte ?”

Si vanno benissimo. Magari se c’aggiungete una bottiglia di grappa, va pure meglio.

Ecco, queste erano alcune delle tante cosette che volevo raccontarvi.

Ma, in verità, la cosa che mi premeva di più dirvi con questa letterina, cari bambini e care bambine, è questa: io esisto.

Anche se un giorno vi diranno che Babbo Natale è solo una tradizione e quello era papà travestito da imbecille.

Anche se un giorno vi diranno che è solo un modo per far girare l’economia e le tredicesime.

Anche se un giorno mi beccherete in un cesso pubblico che faccio pipì e rutto.

Ricordatevelo : io esisto.

Ed esisterò, finchè ogni 25 dicembre continuerete a svegliarvi alla mattina con l’innocenza dei vostri otto anni.

Se poi ci riuscite anche gli altri 364 giorni, meglio per voi.

Siate felici.

Con affetto,
Babbo Natale

Farsi pagare per usare Facebook

La notizia del giorno da queste parti (prima del terremoto) era che il Comune di Reggio Emilia ha incaricato un giornalista locale di promuovere la città su Facebook.

In pratica il comune dava a Nicola Fangareggi 6.000 euro per aggiornare per sei mesi la pagina della città sul social network.

Dopo una rumorosa polemica su tutti i quotidiani locali, Fangareggi ha deciso di aggiornare Facebook gratis.

Terremoto in diretta

Ore 16.25

Stavo picchiettando sulla tastiera e il mondo ha cominciato a ballare. Ma non c’era la musica di sottofondo.

update delle 17: si è ballato parecchio perchè pare che le “casse” fossero piazzate praticamente sotto il mio culo.

Milleproroghe alla carta d’identità

Un paese che ogni anno sotto l’albero si regala un decreto soprannominato “milleproroghe” si descrive da solo. In pratica una bandiera bianca perennemente sventolata a fronte di impegni e scadenze.

In un paese così è anche facile, molto facile, essere profeti senza dover indagare troppo budella o fondi di caffè.

Così un anno fa qui si scriveva del rinvio della carta d’identità elettronica.

Avevano tolto il 7 e messo l’8.

Oggi anche l’8 ci lascia e diamo un caloroso benvenuto al 9.

Autolesionista distratto

Scrivere oggi del Partito Democratico è come bastonare un cane concentrato nell’espletare le sue funzioni primarie. Una cosa troppo facile e ai teneri di cuore vien difficile.

Ma nell’Italia di oggi può accadere anche l’imprevedibile. Può accadere che il cane, si autobastoni, insomma si bastoni da solo proprio nei momenti delicati.

Ieri Renzo Lusetti, coinvolto nell’inchiesta di Napoli si è giustificato così:

Ma io sono fatto così, i magistrati non mi conoscono, i miei colleghi e gli amici lo sanno: prometto magari di interessarmi ad una cosa, ma poi non lo faccio mai. E’ il mio carattere, sono distratto lo so, dovrei stare piu’ attento

(via Manteblog)

Paracarri e paraculi 2: il ritorno di Lancia

E’ probabile che in questi giorni siate incappati, almeno per sbaglio, nella nuova pubblicità Lancia (qui il video in inglese). E’ quella per intenderci dove alcuni premi Nobel, con l’aggiunta di Ingrid Betancourt, sbarcano dalle lucidissime auto di casa Fiat.

Lo spot è dedicato a Aung San Suu Kyi e ci ricorda che Lancia è il main sponsor del “9th World Summit of Nobel Peace Laureates” (manifestazione che a dispetto del nome è di matrice italo-russa).

Uno dovrebbe apprezzare il fatto che Fiat dedichi parte del suo budget pubblicitario per ricordare il destino di Aung San Suu Kyi e del popolo birmano. E pazienza se poi l’occhio della telecamera indugia molto sui modelli Lancia. La pubblicità è pubblicità.

Però (sì c’è un però). Però la pubblicità della Lancia andrebbe integrata come vengono integrate le pubblicità dei farmaci. Avete presente quando alla fine dello spot la voce fuori campo pronuncia ad una velocità supersonica frasi convulse su controindicazioni e effetti collaterali concludendo con leggereattentamenteilfoglioillustrativo ?

Bene per lo spot Lancia il foglio illustrativo è il comunicato stampa che lo scorso giugno Fiat divulgò dopo aver messo in onda la pubblicità di Richard Gere fra monaci buddisti e nevi tibetane.

Tra le altre cose si ricordava :

Al Gruppo Fiat è recentemente giunta notizia che la pubblicità della nuova Lancia Delta potrebbe turbare la sensibilità del popolo cinese …Il Gruppo Fiat riafferma la propria neutralità in merito a qualsiasi questione politica, sia essa nazionale o internazionale..queste scelte non hanno mai avuto nulla a che fare con ragioni politiche o con l’intenzione della Fiat di interferire con il sistema politico interno di nessun Paese. Nel caso in cui la pubblicità della Lancia Delta possa aver dato origine a fraintendimenti circa una consolidata posizione di neutralità dell’azienda, il Gruppo Fiat intende presentare le proprie scuse al Governo della Repubblica Popolare Cinese e al popolo cinese

Forse hanno cambiato idea, o forse la “sensibilità” birmana è un po’ meno ingombrante di quella cinese.

(la prima puntata di Paracarri e Paraculi era questa)

Sembrava ieri

Ma un’era fa per i tempi della Rete.

Giuseppe spegne quello che fu il Blog Aggregator ( e in seguito Filter).

Quelli che c’erano ringraziano per tutto quello che è stato.

L’italia suggerita da Google

Magari Google suggeriva in italiano da 2 mesi e io, assolutamente e immancabilmente distratto, proprio non me ne accorgevo.

Comunque adesso me ne sono accorto e questa è l’Italia che potete ammirare dall’alto di Google Suggest e dal basso della vostra tastiera.

Meglio di dieci volumi Istat o Eurisko.

Digitando 1 la grande G suggerisce “190”, il numero clienti Vodafone. Se abbiamo più cellulari che neuroni un motivo ci sarà.

Con 2 l’oracolo suggerisce “2.0”, perché ormai tutto è diventato duepuntozero. Anche i cessi. Non scherzo.

Con 3 Google propone “3bmeteo”, perchè vengono giù tre-centime-tre di neve a Cernusco e titoliamo “Milano in ginocchio per una bufera”.

Con 4 ci tocca “4 novembre”, per sentirci un po’ patrioti con l’unica guerra che abbiamo vinto (ammesso, come ci insegnava WOPR-Joshua, che nelle guerre ci sia davvero un vincitore).

Con 5 andiamo diritti a “50 cent”, che non è certo il prezzo delle zucchine ma l’apprezzamento italico per il rap di Curtis James Jackson III.

Con 6 arriva finalmente la botta di vita a dimostrare che anche Google ha un’anima e soprattutto un corpo. Primo suggerimento del motore di ricerca digitando 6 è infatti : 69 !

Con 7 tornano gli smanettoni (non proprio come quelli del 6) perché quelli di Mountain View suggeriscono “7zip” alternativa open source a winzip (che se non sapete cos’è, allora stiamo freschi)

Con 8 Google pianifica l’operazione nostalgia ricordandoci che esistono ancora gli “883”. Mauro Repetto vive (vive giusto ?)

Con 9 Google, suggerendo “99 fosse”, si prepara alle prossime 200 interrogazioni parlamentari sul tema “Google, un progetto voluto dal Terzo Reich ?”.

Ci sarebbe nel programma tutto il resto dell’alfabeto, dalla A di Alice (decisamente non nel paese delle meraviglie) alla Z di Zelig, passando dalla O di Oroscopo alla S di Superenalotto. Ma vi/mi risparmio la fatica.

Ah quasi dimenticavo: alla lettera F ovviamente Google suggerisce quella cosa lì che tutti oggi desiderano e vogliono provare.

E no, non è una parola di 4 lettere.

Le cose complicate sono solo cose semplici ammucchiate

Queste qui sono righe scritte di getto, senza una grandissima elaborazione filosofica-cultural-pedagogica alle spalle (o più in basso). Prendetele quindi così, quasi come un pensiero a voce alta.

Righe che partono solo da una semplice constatazione : oggi facciamo fatica a capire.

Sì, ammetto che forse è una faccenda personale. Avrei dovuto dire che “faccio fatica a capire“. Però se solo trovo un altro che ha questa sensazione, il plurale è giustificato.

Capire cosa ?

Molta dell’informazione e delle informazioni che ci girano attorno, di cui spesso afferriamo solo parole-feticcio (social card, pacchetto clima, ammortizzatori, ect) o cifre iperboliche in libertà che nulla ci dicono e nulla ci spiegano veramente.

Siamo d’accordo: è un mondo difficile (diceva Carotone, anche se poco credibile detto con quei due baffetti) e pure complesso.

Ma le cose complesse sono solo cose semplici ammucchiate.

Ridurre la complessità ai minimi termini è il compito più difficile.

E allora per cercare i minimi termini, mi è venuta una minuscola mezza idea (forse un quarto d’idea) e più che balzana.

Nei prossimi giorni cerco di darle una parvenza di elaborazione filosofica-cultural-pedagogica e poi vi dico.

Mi è semblato di vedere Google Suggest

O oggi ho avuto le allucinazioni o Google ha per buona metà giornata implementato in automatico i suggerimenti di Google Suggest anche su Google in italiano.

A conferma delle mie allucinazioni ricordo che, schiacciando il tasto “9“, il primo risultato suggerito da Google era il poco consigliabile “99 fosse“.

Google zeitgeist 1918 – 2008

Volete davvero trarre un sorso dello spirito del nostro tempo nel Google Zeitgeist del 2008 ? (quest’anno valido anche per le ricerche in italiano).

Lasciate perdere tutto il resto e fiondatevi alla categoria “Programmi televisivi” e intuirete la voglia di novità e il fermento di innovazione che pervade questo paese.

La trasmissione più cercata su Google è infatti Forum. Sì, quella del giudice Santi Licheri.

Classe 1918.

Mangiarsi Wall-E

Credo che anche certe piccole pesti di mia conoscenza e dal gusto difficile, non si opporrebbero a mangiare verdure fatte così.

Questa ragazza giapponese emigrata a New York, è in effetti un’artista.

Anche dei broccoli.

La questione morale l’abbiamo privatizzata

Berlusconi: questione morale nel Pd.

I comunisti si ostinano ad avere una coscienza. Anche se sporca.

Come sempre la sinistra non è al passo con la storia: la morale noi l’abbiamo privatizzata vent’anni fa e l’etica è stata cartolarizzata per decreto nel 1994.

Quando Berlusconi voleva l’iva al 4%

Sulla questione Berlusconi-Sky sono state dette molte cose giuste e sacrosante.

Ieri notte sul tardi, prima di rincasare, mi è venuto in mente di aver letto molto tempo fa una storia di mazzette che riguardavano l’allora Telepiù, Mediaset e Berlusconi.

Stamattina mi sono ripromesso di ricostruire quella vecchia storia ma fortunatamente c’ha già pensato Peter Gomez.

Signoria mia ha visto che tempo ?

Sottotitolo : ci sono ancora le mezze stagioni.

Domenica si è chiusa la stagione degli uragani per il continente americano. E’ andata come si prevedeva: sempre peggio.

Il 2008 è stato il quinto peggior anno dal 1944. Quello con maggiore “attività” degli ultimi quattordici.

Intanto da queste parti è venuta giù un po’ di neve e un sacco di acqua.

(fonte Noaa)