Tanto come una mascherina

Nella vicenda della giovane segretaria di un circolo del PD toscano che ha girato alcune scene di un film hard, ritroviamo alcuni spunti interessanti per parlare ancora una volta della privacy delle nostre vite digitali.

E’ abbastanza scontato il fatto che senza internet le probabilità di essere riconosciuti in un film a luci rosse diminuiscono sensibilmente. Quello che accade dopo è invece meno scontato.

Nel caso in questione (come in altri analoghi) il primo passo è stato quello di cancellare il profilo Facebook e far rimuovere nel sito del PD il proprio nome e la propria scheda.

Il problema è che le nostre vite digitali sono più complesse: le tracce rimangono in luoghi dimenticati, le informazioni vivono di una vita propria e interagiscono con quelle degli altri. Rimangono le tracce degli auguri di laurea, i pensieri e le foto immessi anni prima in altri social network, le firme contro Berlusconi che mortifica la dignità delle donne (immagino che se al Giornale e a Libero lo venissero a sapere ci farebbero un gran titolone).

Insomma cancellare la propria vita digitale è sempre più difficile, quasi un’impresa disperata.

Quasi come nascondersi dietro una mascherina e riuscire a non essere riconosciuti.

Le probabilità del quorum

Oggi (lunedì) ipotizzando a “zero” il voto degli italiani all’estero, per raggiungere il quorum devono andare a votare 5.830.000 italiani. È il 12% degli aventi diritto in territorio italiano. Nel 2006 il lunedì votarono 8,5 milioni di italiani, nel 2005 e 2009 3,3 milioni.

Confusione interna

Sul voto degli italiani all’estero il Ministero dell’Interno si incarta da solo e pubblica due dati diversi sugli aventi diritto:

Una differenza di circa 63.000 persone.

Qui e qui.

Affluenza prime rilevazioni

Dal seggio di campagna un po’ di dati provvisori e ufficiosi. Parecchio movimento fin dal primo mattino. Alle 10 ha votato l’ 8,7%. Al referendum del 2006 (quello costituzionale che arrivò a livello nazionale sopra il 50%) a mezzogiorno della domenica l’affluenza era stata del 16%.

Dovremmo essere in linea, almeno qui in Emilia, con quella tornata.

A mezzogiorno da queste parti siamo sopra il 22%, dato incoraggiante per chi spera nel quorum ( nel 2006 era il 16%).

Faccende di quorum

Negli ultimi giorni l’informazione su cifre e numeri attorno al referendum pare abbia raggiunto il livello di guardia.

Sembra quasi di stare in una sala bingo parecchio affollata. Ha detto 58 ? 58 giusto ? Non ho sentito, ha detto così ?

Forse è bene mettere in fila un po’ di numeri che riguardano più che altro il raggiungimento del quorum.Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno gli aventi diritto per questo referendum (a parte le minime variazioni dell’ultimo minuto) sono in totale 50 milioni, 594 mila, 868.

Il referendum è valido con il 50% + 1 ovvero 25.297.435 votanti.

Di questi 50 milioni e rotti di elettori alcuni sono cittadini italiani che votano all’estero. Sono in totale 3.236.990.

Questo numero è utile soprattutto per valutare il possibile quorum sul nucleare su cui gli italiani all’estero hanno già votato, ma con una scheda con il vecchio quesito.

Ci sono tre ipotesi di scuola:

a) I voti vengono considerati validi e per il quorum non cambia niente.

b) I voti non sono validi e non vengono considerati gli elettori come aventi diritto. Il quorum, in termini assoluti, si abbassa e basterebbero 23.678940 votanti.

c) I voti non sono validi ma vengono considerati come aventi diritto. In questo caso in Italia per raggiungere il quorum dovrà votare il 53,4%

Chi ha votato all’estero lo ha fatto per corrispondenza e le buste con i voti devono arrivare ai vari consolati tassativamente entro le ore 16 di oggi, 9 giugno. Qualche problema forse ci sarà per il Canada dove le poste sono in sciopero.

Già da domani quindi, magari con qualche dato ufficioso spifferato in giro, si potrà conoscere l’affluenza degli italiani all’estero. Non c’è da aspettarsi dei dati eclatanti.

Da quando gli italiani all’estero possono votare, ci sono state quattro tornate referendarie (2003,2005, 2006,2009).

Nel 2003 in Italia ha votato il 26% mentre all’estero il 23%.
Nel 2005 in Italia ha votato il 26% mentre all’estero il 20%.
Nel 2009 in Italia ha votato il 24% mentre all’estero il 21%.

Nel 2006 si è votato per un referendum costituzionale in cui il quorum non serve. Affluenza generale al 52,5%. In Italia ha votato il 53,8% mentre all’estero il 27,8%.

In quella occasione si è votato il 25 e 26 giugno (domenica e lunedì).

Alle 12 di domenica l’affluenza era il 10%, alle 19 il 22% e alle 22 il 35%.

Per i più precisi ricordiamo che faceva un gran caldo.

Avevamo Cuore

Se alle tre di notte Vincenzo Costantino Cinaski ti fa ricordare che tu alla festa di Cuore ci andavi per davvero, allora hai il diritto di sentirti un po’ vecchio, un po’ scemo e forse un po’ orgoglioso.