Alberto Sordi e l’informazione mondiale

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No, non parlerò della morte di Alberto Sordi. Non ho “coccodrilli” pronti dal 1995 e riscaldati per l’occasione(per quelli c’è Porta a Porta e un’altro centinaio di iettatori catodici). La userò invece un po’ cinicamente per parlare di informazione globale.

Il Washington Post apre il pezzo sull’attore italiano così “Actor Alberto Sordi, who depicted Italy’s virtues and vices in more than 160 movies and contributed to making Italian comedy famous worldwide…”. Embè ? direte voi. Come apre il “Globe and Mail” canadese ? “Actor Alberto Sordi, who depicted Italy’s virtues and vices in more than 160 movies and contributed to making Italian comedy famous worldwide..” E così anche il Miami Hearld, Il Gulf Daily News del Baharain e così altre decine di quotidiani nel mondo.

Il mistero è presto svelato.Fonte di tutti i pezzi è la corrispondente da Roma dell’Associated Press (una delle grandi agenzie di informazione)Alessandra Rizzo. A tutti gli altri è bastato un sano “copia e incolla”.

Immagino che durante la prossima guerra del golfo i “copia e incolla” impazzeranno nelle redazioni di mezzo mondo e magari come fonte non ci sarà la Associated Press ma il Pentagono…

Ho visto cose che voi potenti…

Lo dicevano i nostri vecchi, ma non gli si dava o dà molto ascolto: “la guerra è una cosa sporca”.

Robert Fisk storico inviato dell’Indipendent in Medio Oriente riprende il concetto e dà concretezza ad un elemento forse banale o scontato : “la guerra fa schifo e se vi capita una volta sotto il naso la rifiuterete per sempre”.

Lo dice rivolto ai potenti della terra, ma lo dice anche a noi. Saremmo molto meno bellicosi se avessimo sotto gli occhi o sotto il naso i soldati carbonizzati nel deserto dell’Iraq o i l’odore dei corpi stesi fuori un autobus saltato in aria in Israele.Fisk ci fa una lunga lista degli orrori che ha visto dalla Palestina al Kosovo. Teste mozzate, gambe amputate, sangue, puzzo. Tutte cose che non entrano nei telegiornali delle 20 per non turbarci. “Solo per gli archivi” si dice. Abbiamo un’idea edulcorata dei morti di guerra. Noi e i potenti.

Robert Fisk è convinto che se anche i potenti della terra vedessero ogni giorno tutto questo le guerre sarebbero più rade, o almeno non si andrebbe fischiettando al massacro.

PS : Su Robert Fisk ci sono opinioni differenti : per alcuni è il miglior giornalista in Medio Oriente, per altri è un cialtrone antisemita.

La mortadella di destra e quella di sinistra

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Pare che S.E. Mons. Ernesto Vecchi vescovo ausiliare, pro-vicario generale e moderatore della curia di Bologna (accipicchia quant’è titolato !)abbia criticato quelle parrocchie che esibivano la bandiera arcobaleno della pace. Legittima critica. E’ la motivazione che un po’ disorienta : “Quelle bandiere sono di parte, perchè esiste un pace di sinistra e una di destra“. ?!

Estendo il ragionamento e domani vado dal pizzicagnolo specificando che voglio un etto di mortedella ma di sinistra, sia ben chiaro, che quella di destra non la digerisco.

E se il commerciante risponderà che di mortadella ne esiste una sola gli dirò di vedersela con sua Eccellenza.

Banane e lamponi, o forse solo lamponi

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Confesso che ne sono un discreto mangiatore. Forse però fra qualche tempo dovrò rinunciarvi. Me lo ha comunicato un lungo articolo sull’inglese “New Scientist” : la banana ha i giorni contati.

Motivo : è geneticamente vecchia e poco flessibile. Gli manca la diversità genetica per resistere alle varie malattie e neanche dosi massicce di pesticidi e di chimica fanno effetto (fanno effetto invece sull’uomo).

Ora se per me (ma nache per voi) rinunciare alla banana, vuol dire rinunciare al dessert, per altri parti del mondo come alcune zone dell’Asia e dell’Africa, significa rinunciare all’alimento base e lì non ci sono nemmeno i lamponi.

Baciate a destra anche voi ?

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Visto che domani è San Valentino, mi metto avanti con il compito. National Geographics pubblica uno studio di un ricercatore tedesco, tale impronunciabile Güntürkün, che ha evidenziato la tendenza dell’inclinazione a destra quando baciamo.

Da bravo scienziato ha osservato “sul campo” 124 coppie (insomma ha fatto il guardone). Risultato : 80 inclinavano la testa verso destra, 44 verso sinistra.

Voi come inclinate ?

PS1 : Scommetto un centesimo che domani i quotidiani italiani ci andranno a nozze con questa notiziola, se già non l’hanno fatto oggi.

PS2 : I due nella foto fanno parte della “minoranza di sinistra”

Me la tiro…

Qualche giorno fa ho scoperto che due artcoli sui dialer che ho scritto per Diario e per Punto-Informatico sono finiti nel programma del corso di “Informatica Avanzata” per i laureandi in scienze della comunicazione all’università di Lecce. Uno dei due sarà anche possibile oggetto di interrogazione all’esame.

Sinceramente mi viene un po’ da sorridere a pensare che da qualche parte in Puglia c’è un povero studente che mi maledice e mi augura le malattie di mezzo mondo, perchè non ha risposto ad una domanda su quegli articoli. Ha tutta la mia comprensione…

Cari giornalisti ricordatevi che…

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Tanto per saperlo. Durante la campagna in Afghanistan il presidente della CNN Walter Isaacson ha spedito un bel memorandum ai suoi giornalisti sul campo ricordandogli :

1- raddoppiare gli sforzi per evitare l’impressione di mostrare le cose dal punto di vista dei Talebani.

2- Dobbiamo ricordare che i Talebani stanno usando i civili come scudo e stanno ospitando i responsabili del massacro dell’ 11 settembre

3-non esagerare con le immagini dei danni inflitti dalle bombe Usa ai civili afghani. E di inserire, in ogni caso, gli incidenti nel dovuto contesto.

Il sottile confine tra informazione e propaganda…

Anche gli inglesi però….

Tobias Jones è un giornalista inglese. Tanto per intenderci è quello che qualche settimana fa ha scritto (giustamente) sul “Financial Time” che la nostra televisione fa un po’ vomitare.

Tobias, sempre per la serie “se non lo sapeste” vive da qualche anno due passi da qui : a Parma.

Se lo incrocio per via Cavour gli segnalerò con spirito patriotico quella notiziola di una radio di Birmingham che ha indetto un concorso per chi restava seduto per più tempo a chiappe scoperte su un blocco di ghiaccio. Già così è una cosa piuttosto scema. Ci dovete però aggiungere che si sono sbagliati e hanno scelto un blocco di ghiaccio “secco” che fa anche -78°. Risultato 4 concorrenti hanno dovuto ricorrere al trapianto di pelle.

Quella cara vecchia e invidiosa Europa

Il New York Times per cercare di spiegare lo scetticismo del vecchio continente nei confronti della guerra e dell’America ha scritto : “è colpa di quel misto di invidia e di rancore che le nazioni europee provano nei confronti della superiorità economica e militare degli Stati Uniti”. Il National Review aggiunge che “è più facile essere ottimisti sull’Iraq o sul Pakistan che sull’Olanda o la Danimarca”.

Eric Alterman su The Nation cerca invece di dare un’altra spiegazione alla diffidenza europea: “non è antiamericanismo, è solo antibushismo”. E bravo Eric !

Patrimonio genetico

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Si dice che gli islandesi abbiano una vera passione per la genealogia. Del resto visto che sono solo 290.000 e godono di un notevole isolamento è facile dopo qualche gradino dell’albero ritrovarsi tutti parenti.

La cosa non ha mancato di attirare l’attenzione di una società di nome Decode che ha pensato di sfruttare il tutto per scovare malattie genetiche. Il governo islandese ha aderito entusiasta concedendo l’accesso a tutte le cartelle mediche dei suoi cittadini che a loro volta sono stati entusiasti di donare il sangue per la causa. In più ci si è messa anche la febbre per il danaro e i titoli della Decode sono andati subito a ruba, per poi qualche tempo dopo, precipitare miseramente. C’è gente quindi che oltre aver donato il proprio patrimonio genetico ad una società privata gli ha donato anche il patrimonio finanziario.

Buoni consigli

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Nel Malawi il 70% della popolazione è a rischio fame. L’anno scorso era “solo” il 31%. Di mezzo è successo che il governo per pagare il debito estero, in particolare ad una banca sudafricana s’è venduto le scorte di cereali. Il presidente (che ha le sue belle responsabilità) accusa il Fondo Monetario Internazionale di essere responsabile di questa situazione. Dal canto suo l’istituzione nata a Bretton Woods ha risposto che ha solo “consigliato” non ordinato o obbligato. Complimenti per i consigli.

PS : L’immagine è un po’ forte e potrebbe turbare qualcuno, ma è semplicemente la realtà : una bambino del Malawi.