La guerra fredda

Alì Babà portava il sombrero. Detta così suona strana, ma è vero.

Era largo e fuori misura, ma faceva parata.

C’attaccava roba strana, per lo più soldi di paesi lontani.

Non c’aveva tesori Ali Babà ma si portava dietro le Bombe.

Se chiedi di lui ad uno di Rimini che ha passato i quaranta gli fai venire il magone e una botta di nostalgia. Altro che Proust e la sua madeleine.

Alì Babà c’aveva le “Boooombe” (urlato bene) che vendeva a piccoli e grandi su e giù per i chilometri di sabbia della spiaggia più famosa d’Italia.

Le Bombe erano poi i ghiaccioli, dei signori ghiaccioli. Li producevano in un angolo della Romagna con quella forma lì strana ed elegante.

Dieci anni fa il titolare dell’azienda stava per smettere quando due giovani imprenditori hanno preso in mano l’attività e rilanciato il marchio.

Il prodotto era ottimo e con quell’effetto nostalgia molto potente. Una madeleine ghiacciata appunto.

Il problema è che le piccole Bombe non servono a molto contro le divisioni corazzate delle multinazionali, in questo caso Unilever, che attraverso il marchio Algida controlla circa il 70% del mercato della vendita del gelato singolo confezionato (per intenderci quello dei bar).

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