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La lobby è sempre nell’emendamento

La sera di venerdì 17 ottobre 2014 la commissione ambiente della Camera sta discutendo, in sede referente, il disegno di legge che giornalisticamente viene definito “Sblocca Italia”. La seduta è iniziata alle dieci di mattina e continua ad oltranza. All’ora di cena il rappresentante del Governo (con tutta probabilità il sottosegretario allo sviluppo economico Simona Vicari) presenta un emendamento (il 37.52) che prende di sprovvista tutti, compreso il capogruppo del Partito Democratico. L’emendamento vuole applicare deroghe speciali ad alcune tipologie di opere molto specifiche e particolari.

Le opposizioni insorgono e il presidente della commissione Realacci (PD) giudica l’emendamento inammissibile.

L’emendamento è quello che in una intercettazione il ministro Guidi definisce con il proprio fidanzato “quello che mi hanno fatto uscire quella notte“.

La ministra Guidi però non si arrende e a metà dicembre presenta l’emendamento 2.9818 alla legge di stabilità, in sostanza lo stesso che ha cercato di far passare nottetempo con un blitz in commissione ad ottobre.

In quei due mesi di attesa nel frattempo il fidanzato del ministro continuava nella sua attività di lobbying. A quanto pare efficace.