Ghedini, lo stacanovista mai in Parlamento

Le cronache oggi raccontano di un Niccolò Ghedini sbarcato d’urgenza a Trani in difesa del suo più illustre assistito che, per chi avesse avuto residenza su Giove negli ultimi 10 anni, altri non è che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Ghedini è onnipresente su giornali, in tv, nei tribunali.

Uno così il tempo per andare a fare il deputato quando lo trova ?

Quasi mai.

Secondo i dati della Camera Niccolò Ghedini è il terzo deputato più assente alle votazioni dell’Aula (esclusi i ministri-deputati).

Non è stato presente al 72,8% delle votazioni. Di un soffio dietro Mario Baccini (74,5%). Irraggiungibile il primato di Antonio Gaglione (92% di votazioni mancate).

Insomma l’avvocato d’Italia, con tutto quello che combina il capo, al posto numero 429 dell’Aula della Camera ci va pochino. Lo scranno è a rischio ragnatele.

Neanche il resto della sua attività legislativa è da dodici fatiche di Ercole.

Dal maggio 2008 ad oggi ha trovato il tempo per mettere una firma sotto due progetti di legge (di cui non era il promotore) : uno per la valorizzazione della Reggia di Caserta e l’altro l’istituzione di un Fondo per il restauro, il recupero e la valorizzazione culturale, religiosa, turistica e sociale del complesso monastico di San Giovanni Battista del Monte Venda.

Non risulta, sempre ai dati ufficiali della Camera, la presentazione di nessun ordine del giorno, interpellanza, mozione o risoluzione.

In Commissione Giustizia, di cui fa parte, è rimasto agli atti un suo unico intervento su un progetto di legge: norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali.

Ma quest’ultimo intervento forse andrebbe considerato a carico della sua attività di avvocato e fatturato a Silvio Berlusconi.