Il subconscio ai tempi del tg

Le parole ti possono imprigionare più delle sbarre e le immagini inchiodare più di una croce.

Scendo i pochi gradini della scala a faccia in su, mi rivolto in tempo per incrociare il viso di chi sale. E in quella frazione di secondo ho pensato: Unabomber.

Non ho pensato : l’ingegner Elvo Zornitta .

No. Ho pensato maledettamente : Unabomber.

Il mio subconscio più veloce della mia coscienza.

E mi sono fatto tristezza da solo.

Come dev’essere la vita di uno che, una domenica qualunque, porta a spasso moglie e figlia e che (innocente fino a prova contraria) deve sostenere silenziose condanne e altrettanto silenzione assoluzioni, proprio non lo so.

Di certo non semplice.