Kathmandu in zona cesarini

<%image(bodhnath stupa.jpg|800|600|boudha bodhnath stupa kathmandu)%>In certi giorni e a certe ore, intorno al grande stupa di Boudha il vortice di grandi e piccoli, monaci e donne, alti e bassi, facce cotte e visi candidi, è un enorme ma tranquillo fiume in piena. Un fiume che scorre, come vuole la tradizione, sempre e rigosamente in senso orario.

Girano incessamente i rotoli di preghiere e attorno al più grande luogo sacro buddista del Nepal si è raccolta la comunità tibetana in esilio. Gente con grande spiritualità e un buon senso degli affari.

Ngima ci fa da scorta per guidarci in queste ultime ore a Kathamandu alla ricerca di quelle piccole cose da riportare a casa. I negozietti giusti, i consigli giusti, il the buono.

Non cercate nomi delle vie a Kathmandu. Le strade avranno un loro nome,certo, ma lo conoscono solo loro che ci vivono dentro. Le conosce magari Dabel che ha suppergiù 9 anni, una faccia furbissima, un italiano sorprendente (e l’inglese e lo spagnolo e il francese) e una testardaggine che va premiata con l’acquisto. Se un giorno mai vi capiterà di incontrarlo in mezzo al mercato popolato di cose impensabili e bellissime in questa città un poco incredibile, alzate bandiera bianca e arrendetevi. E’ dieci volte più sgaggio di voi.

L’ultima sorpresa di Ngima è il grande tempio dietro lo stupa. Ci tiene a portarci qui, che è anche un po’ casa sua. E’ tutto chiuso, ma basta l’aiuto e la pazienza dell’anziano lama in pantafole, custode delle chiavi e di questo luogo speciale.

<%image(vecchio lama kathmandu.jpg|450|600|lama boudha kathmandu bodhnath)%>I templi buddisti hanno quel gusto colorato e leggermente kitsch che, se ti han tirato su – chessò – a dosi massicci di alto romanico, cinque secondi cinque di smarrimento te lo lasciano addosso. Ma è un attimo solo.

C’è un gran silenzio, i materassini dei monaci in ordine per terra, i muri tutti dipinti, le grandi statue del buddha, le piccole offerte e la sedia vuota sempre pronta per il Dalai Lama. Non devi neanche chiudere gli occhi per immaginare la piccola magia dei suoni e colori di questo luogo durante le meditazioni dei monaci.

E anche se sei un mezzo-agnostico-cattolico-un-filo-miscredente come il sottoscritto, quel posto e quel momento qui te li ricorderai.