La febbre del sabato sera

Uno può poi rimettere in fila i sabati sera più stravaganti dei propri trent’anni e rotti di vita e inserirci da oggi quello passato a Sinuwa, ultimo avamposto abitato prima che cominci il percorso per l’Himalaya Hotel e poi per il campo base del Machapuchare.

I trenta della proloco locale, ovvero l’intera popolazione di Sinuwa, cantano e ballano. E tu non puoi che finirci in mezzo. Ridere, divertirti, ma credo soprattutto far ridere.

Non pensate, vi prego, agli spettacolini messi su nei villaggi vacanze. Questo qui è un altro mondo. Forse un altro universo.

I soldi che volete lasciare, se vi garba, servono alla comunità per tenere in piedi luce elettrica e sentieri, perchè qui del governo non arriva nemmeno l’ombra. In cambio vi toccherà il discorso di ringraziamento del “sindaco” locale: “il sarò breve” vale un fico secco a tutte le latitudini.

E seppur la musica di qui ha per le tue orecchie occidentali suoni buffi e tempi lunghi, ti riscoprirai il giorno dopo sul sentiero a canticchiare inventando parole.

Maledetto ritornello.. rasham firiri.. rasham firiri..