Pirati d’Abruzzo

Ho il sospetto, solo il sospetto per carità, che i bodyguard dell’industria discografica non si vogliano far sfuggire l’occasione dell’iniziativa Domani 21/04.09 per creare un clima favorevole a possibili provvedimenti legislativi (magari neanche tanto lontani nel tempo) su internet e file-sharing.

Del resto il “Comitato Tecnico contro la Pirateria Digitale” istituito dal governo Berlusconi che doveva chiudere i propri lavori in due mesi (metà marzo), con la promozione di Mauro Masi alla Rai, è ancora lì aperto.

Prima o poi comunque farà arrivare sul tavolo dell’esecutivo quello che molto probabilmente sarà la dottrina Sarkozy in salsa italiana.

Chissà, magari appena dopo le elezioni.

La speranza era, almeno questa volta, che i discografici ci risparmiassero cifre iperboliche su supposti download illegali e mancati introiti milionari, che quelli delle major riponessero nel comodino, solo per qualche minuto, tutto l’armamentario ideologico accumulato in questi anni, che i nostalgici dei bei tempi che furono (senza questa schifezza di internet) capissero come diavolo funziona davvero la Rete.

Pazienza, sarà per un’altra volta. Adesso vado a guardami su Youtube il video di Domani 21/04.09.

Non so se la FPM lo considererà un atto di pirateria o la violazione di qualche copyright.

Quello che so è che lo guarderò fino in fondo, fino ai titoli di coda, dove compare il numero di conto corrente pro Abruzzo.

Spero lo guardino fino in fondo in tanti. Cosa che credo si dovrebbe augurare anche chi, ogni mattina, si sveglia maledicendo la modernità e cercando un appiglio qualunque (anche i terremoti) per riportare le lancette dell’orologio a quando il mondo era tanto bello e tanto semplice senza internet.