Di Girolamo, il senatore senza fissa dimora

La storia del senatore “senza fissa dimoraNicola Di Girolamo va raccontata con tutta la dovizia di particolari, perchè non si sa se fa più ridere o piangere. O fa piangere dal ridere.

E’ una storia molto italiana.

E’ una storia fatta di amici degli amici, di scatole di sigari, di intrallazzi e di “che male cè ?“.

Riassumiamo.Nicola di Girolamo classe 1960 viene candidato alle elezioni per il Senato da Alleanza Nazionale.

Nel tourbillon della composizione delle liste finisce nella circoscrizione estero per l’Europa.

E qui comincia l’inghippo, perchè per essere candidati in una circoscrizione estera ci devi risiedere.

Oggi Nicola Di Girolamo sta nella commissione Affari Esteri, ma al tempo non doveva avere molta confidenza con le frontiere tanto che, per risolvere i problemi di residenza, chiede aiuto ad un amico.

Questo amico si chiama Stefano Andrini, già stretto collaboratore di Mirko Tremaglia e con una fedina penale non proprio immacolata. Nazi-skin, animatore negli anni ’90 dei movimenti di estrema destra della capitale, Andrini è stato “condannato a 4 anni e 8 mesi” *: una sera del giugno 1989 insieme al gemello Germano picchia a sangue alcuni giovani all’uscita di un cinema a Roma. Uno finisce in coma.

Andrini si ricorda di avere un amico a Bruxelles che ha lavorato al Consolato italiano. Si chiama Oronzo Cilli.

Oronzo Cilli offre un indirizzo di comodo a Di Girolamo e lo accompagna da un suo amico che lavora ancora al Consolato. L’amico si dimostra facilmente disponibile (Di Girolamo gli regalerà per ringraziarlo una scatola di sigari) a certificare con carta bollata che il candidato senatore risiede in Avenue de Tervueren al numero 143 nella municipalità di Etterbeek, sobborgo di Bruxelles.

Anche se non è vero, chi vuoi chi se ne accorga.

Il problema, ma Di Girolamo ancora non lo sa, è che Avenue de Tervueren è un viale molto lungo e il numero 143 non è più sotto il Comune di Etterbeek ma in quello di Woluwe-Saint-Pierre.

Se fosse davvero residente in Belgio, o avesse iniziato le pratiche per la residenza, se ne sarebbe accorto.

Invece.

Invece al civico 143 Di Girolamo non ci mette piede tanto che, quando gli spediscono lì il plico per il voto degli italiani all’estero lo fa ritirare al Consolato da un amico di Oronzo Cilli e ordina allo stesso amico di votare al suo posto le schede.

Come va a finire si sa.

Nicola Di Girolamo viene eletto senatore, con tutti gli oneri e gli onori.

La Procura di Roma chiede l’arresto.

Ieri la Giunta per le autorizzazioni a procedere non l’ha concesso.

Nicola Di Girolamo l’8 maggio scorso ha fatto domanda di residenza a Bruxelles.

Chissà se adesso la malinconia per la lontananza dalla sua città gli farà balenare il pensiero di dimettersi.

Chissà.

* Stefano Andrini nei commenti fa presente di non essere stato condannato a 4 anni e 8 mesi, ma a pena più lieve per lesioni. La vittima del pestaggio recentemente si è espresso contro la sua nomina ai vertici dell’Ama servizi ambientali del Lazio.