Il comunicato della agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua sull’arresto e “confessione” di 16 monaci tibetani è un esempio da manuale della propaganda di una dittatura.
Detto questo, prima o poi, qualcuno dovrà anche riflettere un minimo su come gran parte dei media occidentali hanno trattato la rivolta di marzo in Tibet, di come l’hanno raccontata e venduta, di come hanno facilitato, sul terreno dell’informazione, la reazione di Pechino.