Posta prioritaria

Giuseppe Capuana fa il guardiano in un magazzino a Boretto, zona che per chi non è pratico di bassa padana è più o meno dove Giovannino Guareschi ha piazzato Peppone, Don Camillo e compagnia briscola. Ieri (23 gennaio) uscendo di buon mattino ha trovato davanti all’uscio di casa, sospeso a mezzaria, un gruppetto striminzito di palloncini, aggrappati a dei biglietti penzolanti. Sui biglietti il messaggio :

“22 gennaio 2004, la nostra scuola celebra in questa giornata il quarantunesimo anniversario del trattato di amicizia franco-tedesco”. Seguono firme evidentemente giovanili.

Il tutto non era stato scritto in dialetto locale ma in tedesco e veniva da lontanuccio. Seguendo le correnti polari invece di finire dove dovevano finire (una scuola in Francia), i palloncini, da un paesino vicino Stoccarda, hanno imboccato la direzione sud e in neanche 24 ore, passando le Alpi, sono arrivati sulle rive del grande fiume. Manco la posta prioritaria. Peccato che il destinatario fosse sbagliato. Ma questo può accadere anche con un normale postino.