Grillo e il modello Youporn

Beppe Grillo e Casaleggio l’hanno scritto anche nel “Non Statuto”:

Il Movimento 5 Stelle è strumento di consultazione per l’individuazione, selezione, scelta, di quanti potranno essere candidati a promuovere le campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica promosse da Beppe Grillo, così come le proposte e le idee condivise nell’ambito del blog”

Non un partito, non un’associazione, non un movimento.

Niente di tutto questo, ma una piattaforma per la disintermediazione politica.

E io pensavo, in tutta sincerità, che rincorressero mentalmente modelli come Amazon o iTunes.

Le regole per le app per essere vendute. L’ultima parola a Cupertino.

Le regole per i candidati per essere eletti. L’ultima parola a Casaleggio Associati.

Le regole sono quelle, se non ti va bene, sei fuori dall’app store o dal Movimento.

Invece a quanto pare pensavano ad un altro esempio di disintermediazione digitale: Youporn.

Ti colleghi al sito YouPorn, vai a vederti un filmetto porno che ti piace, due donne insieme, in tre, con un cavallo, quello che vuoi. Dopo che hai visto questo filmato gratis, sul monitor appare automaticamente il genere di donna che hai visto. Abita vicino a te, nella tua città e se vuoi si collega con te immediatamente. Lei è in casa sua che ti guarda con una webcam e tu guardi lei. Se vuoi parlarle clicchi, fai conoscenza e ti metti d’accordo per una prestazione. In questo modo il rapporto è diretto, non c’è più il magnaccia, lo sfruttatore, e non vai più per strada. La rete toglie tutte le intermediazioni, toglie anche le donne o gli uomini dalla strada.”

Beppe Grillo ha scoperto LiveJasmin.

Cose che ho scoperto oggi

Del presunto Foia italiano già abbiamo detto.

Cameron vuole il referendum sulla Gran Bretagna in Europa. Data 2017. Melina all’inglese.

Le visualizzazioni del video “Gangnam Style” su Youtube hanno fatto guadagnare a Psy 4 milioni di dollari e a Google altrettanti. Il mondo può finire qui.

Wikipedia raggiunge il milione di voci in italiano. La pagina su Domenico Scilipoti è, ahimè, compresa nel conto.

Postare su internet una fotografia osè di un/una ex partner ha una propria categoria nel settore hard: si chiama “revenge porn“. Almeno non hanno usato un acronimo.

Informacam è un interessante progetto per verifica la veridicità di foto e video di cronaca. In Italia ovviamente sarebbe inutile.

Il sito ultraconservatore cattolico Pontifex è offline causa “forte attacco hacker“. Io al padreterno avevo detto “diarrea”, ma va bene così.

Foia italiano ?

Un argomento accennato qui per lunghi anni.

Ieri il Consiglio dei Ministri ha varato due decreti attuativi della legge 190 del novembre 2012 per garantire trasparenza alla pubblica amministrazione sul modello del Freedom of Information Act.

si stabilisce il principio della totale accessibilità delle informazioni. Il modello di ispirazione è quello del Freedom of Information Act statunitense, che garantisce l’accessibilità di chiunque lo richieda a qualsiasi documento o dato in possesso delle PA, salvo i casi in cui la legge lo esclude espressamente. Si prevede che il principio della massima pubblicità dei dati rispetti le esigenze di segretezza e tutela della privacy. Viene introdotto un nuovo istituto: il diritto di accesso civico. In sostanza, tutti i cittadini hanno diritto di chiedere e ottenere che le PA pubblichino atti, documenti e informazioni che detengono e che, per qualsiasi motivo, non hanno ancora divulgato”

Ci credo quando lo vedo.

E in tema di trasparenza al momento su Governo.it c’è solo una sintesi dei provvedimenti e non il testo vero e proprio.

Astenersi grafici stomaco debole

Comincerà domani il folcloristico circo della presentazione dei simboli (contrassegni) delle liste per le prossime elezioni politiche. Scatteranno i soliti servizi di colore dei tg sulla abbondanza di partiti e relativa fantasia grafica (quanti grilli ci saranno a questo giro ?)

Ovviamente sono puri esercizi “di stile” perchè una gran parte di quei simboli non arriverà mai sulla scheda elettorale.

Nel 2008 furono presentati 177 contrassegni (a chi fosse interessato a questo indirizzo trova la galleria completa degli orrori, astenersi grafici stomaco debole).

Passarono i controlli formali 147 simboli. Sulla scheda ne finirono, contando tutte le circoscrizioni e l’estero, una trentina.

Tra questi anche il PPA ovvero Partito Pensiero Azione. Il simbolo del PPA è molto molto sobrio rispetto alla media, con assenza di flora e pure una citazione gaberiana.

Sarà per questo che nel 2008 ha raccolto la bellezza di 946 voti alla Camera e di 1.597 al Senato ?

Comunque in Parlamento il PPA c’è andato lo stesso, a suo modo, nel gennaio 2012.

Perchè in Italia mai dire mai.

ppa

Lo chiamavano blog

Sono affezionato agli anniversari sbilenchi tipo il sesto, il diciassettesimo, il sessantasettesimo.

Sono anniversari un po’ sfortunati, quasi orfani, rispetto ai numeri tondi così solidi e perfetti.

E così mentre oggi, tra alti e bassi, pause e riprese, silenzi e parole, questo blog compie 10 anni, ecco io leggo e festeggio del ventunesimo dibattito sulla morte dei blog.

Al trentasettesimo pago da bere.

Non avevano scelta

Poco fa Mario Monti ha presentato la sua lista e relativo logo. Si chiama “Scelta Civica“.

Al Senato sotto lo stesso simbolo (a parte un minima modifica) si presenteranno anche Udc e Fli.

Sarà curioso testare quanti voti soffierà Monti alla Camera con il proprio simbolo ai compagni di partita Fini e Casini.

Perchè secondo me questi non si ricordano bene come è fatta la scheda (se non la cambiano).