Strage di Capaci : i documenti

Ventitré maggio 1992, ore 17.00, minuti 56, secondi 48, una mano omicida facendo brillare, in un poderoso boato, una carica esplosiva di circa 500 Kg., collocata sotto la carreggiata dell’autostrada A/29, direzione Punta Raisi – Palermo, al Km. 4, provocava barbaramente la morte, nella piů ignobile delle imboscate, del dr. Giovanni FALCONE, della compagna della sua vita, la dr.ssa Francesca MORVILLO, nonché degli agenti di scorta. Antonio MONTINARO, Rocco DI CILLO e Vito SCHIFANI.

<%image(002.jpg|600|413|Strage di Capaci - Falcone)%>Sono passati 13 anni dalla strage di Capaci. Già 13 anni. Ogni volta,ogni anniversario, è sempre più difficile trattenere la memoria di quel sabato pomeriggio in cui la mafia (e forse non solo quella) sterminò Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo. E’ sempre più difficile ricordare anche solo quella speranza che aveva investito una generazione di ragazzi e ragazze. La speranza di un paese un poco più decente.

Succede così: ci commuoviamo, ci indignamo, e poi dimentichiamo. Succede così perchè siamo fatti così. E’ su questo meccanismo che contano i più furbi dei furbi per andare avanti, per continuare il gioco di sempre, “il gioco grande“.

<%image(006.jpg|600|417|Strage di Capaci Falcone cratere)%>Però basta poco per inceppare il meccanismo di rimozione e di oblio. Un sassolino, una via intitolata, un incontro in una scuola e chissà un giorno, forse oggi, forse domani crescerà un’altra generazione di ragazzi e ragazze che renderanno davvero questo benedetto paese un poco più decente.

Il mio sassolino oggi è la pubblicazione online dei documenti del processo di Caltanisetta in forma quasi integrale : l’esposizione dei fatti, i rilievi tecnici , le foto di quel sabato, la simulazione dell’esplosione dopo aver ricostruito un tratto di autostrada, le udienze e gli interrogatori, la requisitoria, la sentenza. E’ materiale non più reperibile in Rete da qualche anno (almeno da alcune prime veloci verifiche).

Il materiale non è del tutto completo