La panzana del voto elettronico

Ci sarebbe da ridere e allora ridiamo. Come faceva notare Massimo qualche giorno fa, il ministro Stanca ha la sindrome del secondo della classe. In Irlanda si sperimenta il voto elettronico ? Ehi, noi non siamo micca da meno porca vacca ! Chiamata all’addetto stampa, fuori subito il comunicato : anche in Italia sperimenteremo con le prossime europee il voto elettronico in 2.500 sezioni.

Essendo da qualche anno segretario di seggio (quegli oscuri personaggi che per metà del tempo verbalizzano su polverosi registri e per l’altra metà leggono la Gazzeta dello Sport) dal basso di questa esperienza mi sento di dire che “il voto elettronico” del ministro è una piccola panzana.

E’ una piccola panzana perchè nessun elettore dei 2.500 seggi si troverà di fronte a macchine elettroniche per il voto o a futuristici schermi al plasma, ma sarà fornito della solita scheda e del solito mozzicone di matita. Se ho ben capito, la magnifica innovazione ( file pdf) è che al momento dello scrutinio oltre che sui registri di carta il voto verrà inserito su un computer. Un voto per Antonio La Trippa e pigi il tastino “x”. Sarà il programma a fare le somme finali. In pratica via le calcolatrici dentro i fogli excel.

Di più, nemmeno i dati verranno trasmessi direttamente per via telematica.

Oggi una volta chiuso lo scrutinio il segretario si attacca al telefono e detta i risultati all’ufficio elettorale del Comune che li inoltra per via telematica ai livelli centrali.

Con l’e-vote di Stanca i dati del computer della sezione verranno salvati su una memoria rimovibile (tipo pendrive) e portati all’ufficio elettorale del Comune che li inoltrerà per via telematica.

In tutto questo mi sfugge dove risieda un poco di sana innovazione e non solo il desiderio di fare i “tecno-sboroni” (direbbe Oriano Ferrari).

Ma sia ben chiaro è solo l’opinione di un segretario di seggio e quelli come si sa sono buoni solo a leggere la Gazzetta dello Sport.