Ai Posteraro l’ardua sentenza

E’ una storia interessante quella della nomina di Francesco Posteraro all’Agcom.

Una storia che ci racconta, al netto del giudizio sul valore o sulle capacità delle persone coinvolte, un Paese con una mobilità sociale ottocentesca.

Un storia che inizia 213 anni fa (no, non è un refuso).Francesco Posteraro classe 1799 è originario di Cavallerizzo frazione di Cerzeto, Regno delle Due Sicilie. Viene ricordato nei libri di storia locale come un patriota risorgimentale o, se avete simpatie borboniche, come un brigante.

I Posteraro erano una famiglia ricca e nobile. Il Comune di Cerzeto celebra ancora tra i suoi personaggi illustri Paolo Posteraro (classe 1844), filantropo, intellettuale e massone votato alla causa repubblicana.

Francesco Posteraro è nato nel 1950 a Cosenza. Ha studiato giurisprudenza e ha fatto l’avvocato. Nel 1979 è entrato alla Camera dei Deputati come consigliere parlamentare. E’ sposato con la figlia di Luigi Gullo stimato giurista cosentino e deputato del Partito Comunista Italiano dal 1963 al 1968.

Luigi Gullo è figlio di Fausto Gullo storico politico antifascista calabrese, ministro dell’Agricoltura e della Giustizia, eletto all’Assemblea Costituente e poi deputato alla Camera ininterrottamente dal 1948 al 1972.

Paolo Posteraro è figlio di Francesco Posteraro (quello del 1950). Ha 29 anni e di professione è giornalista. A fine 2011 è diventato membro del Corecom della Calabria . Le cronache giornalistiche raccontano di una nomina (in quota UDC) segnata dalle polemiche per un curriculum “fantasma”.

Francesco Posteraro è stato nominato oggi consigliere dell’Agcom in quota UDC. Il suo curriculum è stato depositato in zona Cesarini.

I Posteraro possiedono ancora a Cavallerizzo lo storico palazzo di famiglia.

Purtroppo però a Cavallerizzo non vive più nessuno.

Nel marzo del 2005 una frana si portò via un pezzo di paese.

La Protezione Civile di Guido Bertolaso decretò come irrecuperabile la situazione e fece sgomberare forzatamente tutti (circa 300 persone) per ricostruire una “new town” (modello replicato all’Aquila nel 2009) a qualche chilometro dalla vecchia frazione. Oggi sulla costruzione della “new town” pesa un’inchiesta giudiziaria.

Sei anni dopo la frana, nel gennaio 2011, Silvio Berlusconi come Presidente del Consiglio firma un’ordinanza con disposizioni urgenti di Protezione Civile che riguardano diverse calamità naturali: dalla Toscana, alla Puglia, dalla Liguria alla Sardegna.

All’articolo 13 dell’ordinanza c’è quello che potremmo definire il “Comma Posteraro“. Il comma quattro infatti riconosce per Cavallerizzo un “equo indennizzo” ai proprietari degli immobili classificati come “beni culturali” (a norma dell’articolo 10 comma 3 del codice dei beni culturali).

A Cavallerizzo l’unico edificio che rientra in questa casistica è appunto Palazzo Posteraro. La Direzione Regionale l’ha riconosciuto ufficialmente come “bene culturale” con il provvedimento n.48 del 14 giugno 2007. Due anni dopo la grande frana.

Palazzo Posteraro è ad oggi intatto, a fianco della chiesa dedicata al patrono San Giorgio.

Rimane lì, nel silenzio di un paese fantasma, a custodire la lunga storia di una famiglia italiana passata dalle imprese di Giuseppe Garibaldi a quelle di Pierferdinando Casini.