Tornare a fare l’italiano

Provo quasi tenerezza per il ministro Patroni Griffi dopo la sua intervista a Repubblica.

Si intuisce il sincero stupore. Lo stupore di veder analizzata la propria vita al centimetro e al centesimo.

Ma, ahimè, funziona così nelle democrazie: la stampa fa le pulci ai politici.

E capisco anche la nostalgia dei tempi andati, quando uno era solo un grand commis e a nessuno importava del doppio stipendio, della casa dell’Inps al Colosseo scontata, del giro di amici importanti.

Insomma di quando uno poteva fare tranquillamente “l’italiano” in santa pace e se usciva un articolo sul Manifesto, comunque la notte dormiva.