Ecco il registro anti telemarketing

Aggiornamento: come iscriversi al registro delle opposizioni.

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Il decreto sul nuovo telemarketing italiano che introduce la disciplina dell’opt-out e istituisce il “registro delle opposizioni” a cui iscriversi per non sentir più squillare il telefono, emerge dalle nebbie del legislatore italiano. Ovviamente in ritardo.

Il testo si compone di 14 articoli ed è questo qui.

La somiglianza con la bozza di decreto proposta lo scorso febbraio dall’Istituto Italiano Privacy è, come dire, evidente in molti punti.

Il legislatore non si è neanche preoccupato, ad esempio, di cambiare i titoli degli articoli.

Niente di tragico, ma se si appalta la legislazione a terzi, almeno lo si faccia un po’ più speditamente.Il testo è adesso all’esame delle commissioni parlamentari ma ha già ricevuto il parere di Consiglio di Stato, Garante della Privacy e Autorità delle Comunicazioni.

Il Consiglio di Stato ha fatto presente che il legislatore italiano, non si capisce bene perchè, ha scelto la strada meno semplice e più onerosa per le finanze pubbliche.

Il Garante della Privacy ha invece tentato di migliorare diversi punti del decreto.

In sintesi:

Il registro deve diventare operativo entro 90 giorni (quindi all’incirca entro ottobre 2010).

Ci si potrà iscrivere al registro compilando un modulo web, via mail, via telefono, via fax, con una raccomandata. Sarà necessario fornire gli estremi del documento di identità e il codice fiscale. Per telefono ci guiderà un sistema automatico. Temo molto per i pensionati e non solo.

Vietate le richieste multiple di iscrizione (una richiesta per busta e stop). Chissà perchè, forse le Poste Italiane si son lamentate.

L’iscrizione è a tempo indeterminato.

Il registro verrà gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico, con possibilità di affido a terzi.

Ci sarà l’obbligo di identificazione del chiamante, ma non ci conterei troppo.

Per chi violerà la privacy di un iscritto al registro ci saranno possibili multe da 10.000 a 120.000 euro.

Non impressionatevi: prima chi telefonava a casa senza il consenso rischiava multe da 20.000 a 120.000 euro e non c’era la fila a pagarle.

Il decreto prevede anche una parte che riguarda la diffusione al cittadino-consumatore della possibilità di iscriversi al registro delle opposizioni. Ci sarà scritto nelle bollette telefoniche (speriamo non in comic sans 8) e nei primi 6 mesi verrà effettuata una massiccia campagna informativa.

Oddio, massiccia c’è l’ho aggiunto io.

Lo stanziamento è in totale di 300.000 euro.

Saranno prelevati dal fondo delle sanzioni amministrative dell’Autorità per la concorrenza e il mercato che serve per legge a finanziare iniziative a favore dei consumatori.

Per farvi un’idea. Per il 2010 il fondo ha a disposizione un totale di quasi 39 milioni di euro. Per informare i consumatori sul nuovo registro quindi dedicheremo un bel 0,7%.

Mica male, anche in confronto ai fondi stanziati nel 2010 dal governo per la campagna informativa sul passaggio al digitale terrestre: 53,5 milioni di euro.

Toccherà arrangiarsi un po’.

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