Paracarri e paraculi 2: il ritorno di Lancia

E’ probabile che in questi giorni siate incappati, almeno per sbaglio, nella nuova pubblicità Lancia (qui il video in inglese). E’ quella per intenderci dove alcuni premi Nobel, con l’aggiunta di Ingrid Betancourt, sbarcano dalle lucidissime auto di casa Fiat.

Lo spot è dedicato a Aung San Suu Kyi e ci ricorda che Lancia è il main sponsor del “9th World Summit of Nobel Peace Laureates” (manifestazione che a dispetto del nome è di matrice italo-russa).

Uno dovrebbe apprezzare il fatto che Fiat dedichi parte del suo budget pubblicitario per ricordare il destino di Aung San Suu Kyi e del popolo birmano. E pazienza se poi l’occhio della telecamera indugia molto sui modelli Lancia. La pubblicità è pubblicità.

Però (sì c’è un però). Però la pubblicità della Lancia andrebbe integrata come vengono integrate le pubblicità dei farmaci. Avete presente quando alla fine dello spot la voce fuori campo pronuncia ad una velocità supersonica frasi convulse su controindicazioni e effetti collaterali concludendo con leggereattentamenteilfoglioillustrativo ?

Bene per lo spot Lancia il foglio illustrativo è il comunicato stampa che lo scorso giugno Fiat divulgò dopo aver messo in onda la pubblicità di Richard Gere fra monaci buddisti e nevi tibetane.

Tra le altre cose si ricordava :

Al Gruppo Fiat è recentemente giunta notizia che la pubblicità della nuova Lancia Delta potrebbe turbare la sensibilità del popolo cinese …Il Gruppo Fiat riafferma la propria neutralità in merito a qualsiasi questione politica, sia essa nazionale o internazionale..queste scelte non hanno mai avuto nulla a che fare con ragioni politiche o con l’intenzione della Fiat di interferire con il sistema politico interno di nessun Paese. Nel caso in cui la pubblicità della Lancia Delta possa aver dato origine a fraintendimenti circa una consolidata posizione di neutralità dell’azienda, il Gruppo Fiat intende presentare le proprie scuse al Governo della Repubblica Popolare Cinese e al popolo cinese

Forse hanno cambiato idea, o forse la “sensibilità” birmana è un po’ meno ingombrante di quella cinese.

(la prima puntata di Paracarri e Paraculi era questa)