Un po’ di sviluppina

Mi aggiravo come di consueto per Roma in cerca di trans quando ho sbagliato strada e mi sono ritrovato ad una festa di AN. L’ho capito perché la coca era tagliata con l’ipocrisia.

Il resto qua.

La partita del telemarketing

Partiamo da un fatto: il 31 dicembre 2009 scadono (o meglio a questo punto “scadrebbero”) i termini per l’utilizzo dei vecchi elenchi telefonici (creati prima dell’agosto 2005) a fini di telemarketing.

Il traguardo era stato spostato in avanti già a fine 2008 con il cosiddetto decreto milleproroghe.

A ottobre 2009 il senatore del PDL Lucio Malan infila un corposo emendamento nel disegno di legge 1784 che riguarda tutt’altro, ma che ha il pregio di dover essere approvato velocemente per rispettare alcuni obblighi comunitari. Lo presenta in Commissione Affari Costituzionali, poi lo ritira. Lo ripresenta in Aula e ieri 4 novembre 2009, all’ora di cena, viene approvato.

Cosa dice l’emendamento ? Due cose importanti :

1- propone di istituire entro 6 mesi dalla approvazione della legge un registro dove chi non vuole ricevere telefonate pubblicitarie si deve iscrivere.

2 – nel frattempo, finchè non entra in funzione il nuovo registro, la norma che permette di utilizzare i vecchi elenchi è prorogata.

Come giustifica in Parlamento la sua proposta l’on.Malan ? Così:1 – il sistema com’è adesso non funziona.
2 – si favorisce una scelta più consapevole del consumatore.
3 – in altri paesi funziona.
4 – ci saranno sanzioni per le aziende che trasgrediscono.

Punto 1 : il sistema adesso non funziona proprio perchè è possibile usare i vecchi elenchi. Basta leggere l’ultima relazione del Garante della Privacy (pag.112-113-114).

Punto 2 : già in passato gli italiani si sono presi la briga di dire esplicitamente che non volevano ricevere telefonate pubblicitarie. Era il 2005 e praticamente tutti gli italiani hanno compilato questo modulo. Più scelta consapevole di così.

Punto 3 : non sono moltissimi i paesi che hanno la cosiddetta “Robinson List” (da Crusoe, quello di Defoe) . L’esempio preferito da Malan è la Gran Bretagna, dove la lista di chi non vuole essere importunato (TPS) esiste dal 1999.

Dopo dieci anni di attività è arrivata ad inglobare il 60% delle utenze domestiche fisse. Però continuano le chiamate indesiderate, tanto che nel 2005 ci sono stati più di 29.000 reclami. Quante aziende sono state sanzionate dopo questi reclami ? Zero. Almeno a quanto dice la BBC. Prima del 1999 erano di più le telefonate scoccianti ? Sì, ma prima non c’era nemmeno una legislazione.

Un altro caso è il Canada, dove il registro anti-telemarketing è stato approvato con una legge del giugno 2006, ma è entrato in funzione solo a ottobre 2008 e pare che sia venuto fuori un gran casotto.

Punto 4 : le sanzioni per i trasgressori ci sono già adesso, come ricorda sempre il Garante : “una sanzione amministrativa che va da 30.000 a 180.000 euro e che, nei casi più gravi, può raggiungere anche i 300.000 euro“.

Conclusioni:

1 – le aziende che utilizzano il telemarketing vedono come la fine del mondo la data del 31 dicembre 2009 perchè non potrebbero più utilizzare i dati degli elenchi pre-2005. Sono le stesse aziende “sanzionate” nel corso del 2008 dal garante: Sky, Fastweb, Tiscali, Wind, Eutelia, Opitel (già Tele 2). Queste aziende acquistano i dati “proibiti” da società come “Ammiro Partners” (ai vertici c’è anche Paolo Romiti, nipote di Cesare) oppure Consodata spa (gruppo Seat Pagine Gialle).

Come si può intuire è gente capace di un certo livello di lobbying. Alcune di queste aziende sono anche state nel 2009 “Soci Sostenitori e Benemeriti dell’Istituto Italiano Privacy“, centro studi privato (fondato nell’aprile 2008) che sostiene pubblicamente (e legittimamente) la “riforma Malan” e il sistema opt-out. (Il Giornale 3 novembre 2009)

2 – con l’emendamento Malan gli operatori guadagnano minimo 6 mesi (i canadesi c’hanno messo 2 anni per rendere operativo il registro) continuando ad utilizzare i vecchi sistemi e i vecchi elenchi.

Se infatti dal 1 gennaio 2010 si dovessero dismettere i vecchi elenchi sarebbe presumibilmente un bagno di sangue per i call center.

Piccola prova empirica (senza pretese statistiche) su paginebianche.it per il cognome Brambilla a Milano.

Presenti in elenco 708. Totale di quelli che hanno acconsentito a ricevere informazioni pubblicitarie ? 32.

E’ il 4,5%.

3 – si introduce la “Robinson List” con la serena convinzione che se in Gran Bretagna c’han messo 10 anni ad arrivare al 60% delle esclusioni, qui da noi ci mettiamo anche di più e quindi il “parco buoi” rimarrà comunque nutrito per parecchio tempo. Altro che 4,5%

Del resto basta guardare altri campi dove si possono confrontare direttamente gli effetti delle politiche opt-in con quelle opt-out.

Quello che trovate qui sotto è il grafico per quanto riguarda i donatori di organi. In azzurro ci sono i paesi in cui se non vuoi donare, lo devi dire esplicitamente.

<%popup(donazione organi optout.JPG|507|297|Il Grafico)%>Clicca per vedere il grafico

Adesso capite perchè le aziende di telemarketing preferiscono l’opt-out ?